giovedì 19 marzo 2020

PETIZIONE ONLINE SU CHANGE, LANCIATA MERC.DI 18/03/2020, PER CHIEDERE UNA SORTA DI “REDDITO DI ULTIMA ISTANZA” AI PRESIDENTI DELLA REGIONE CALABRIA (JOLE SANTELLI) E DEL CONSIGLIO (GIUSEPPE CONTE), DA PARTE DEGLI EX PERCETTORI MOB.DEROGA (MBD) CALABRESI…

Noi sottoscriventi la presente petizione, anche a nome di tanti altri nostri colleghi che non hanno internet e/o neppure un computer adatto per firmare online pure loro, tutti ex percettori della mobilità in deroga (mbd) calabresi (purtroppo disoccupati), tirocinanti e non (di tutte le varie categorie: Giustizia, Mibact, Miur, Enti pubblici e privati...), con e senza tirocini già avviati – o in corso di avvio – al momento del loro blocco (causa lotta alla pandemia da coronavirus, Covid-19) da parte della regione Calabria, a seguito del generalizzato blocco del Governo dell’intero territorio italiano, Isole comprese,
nel pieno rispetto del fatto che non possiamo assolutamente scendere in piazza a manifestare/protestare (per tutelare i nostri diritti e le nostre legittime richieste, peraltro – se lo facessimo – commettendo gravi reati e, soprattutto, mettendo a rischio non solo le nostre vite e quelle dei nostri familiari, ma anche quelle di tutta la popolazione calabrese, e quindi italiana e non solo...) in Cittadella alla Regione, a Germaneto di CZ, per – ripetiamo – l’impossibilità di muoverci liberamente a causa del – citato – e purtroppo ben noto – blocco totale dei movimenti di persone sull’intero territorio nazionale per evitare il diffondersi della maledetta pandemia del coronavirus, Covid-19,
e nel rispetto di quanto da poco promosso, anzi obbligato, dallo stesso Governo nazionale – coi suoi recenti decreti del presidente del Consiglio (Giuseppe Conte) - per combattere la diffusione di tale pandemia, e cioè di utilizzare il più possibile il c.d. “Lavoro Agile”, insomma il lavoro da casa, i media, i computers collegati ad internet e non i classici uffici fisici (per, appunto, evitare gli spostamenti sul territorio, tanto pericolosi per la diffusione del virus maledetto),
avendo letto le bozze – ancòra ad oggi in circolazione, in mancanza del testo ufficiale – del recentissimo intero decreto legge del Governo del 16/03/2020, c.d. “cura Italia” o “salva Italia” o altro nome, per i primi aiuti alle famiglie, imprese e lavoratori italiani tutti, ed in particolare – almeno per ora – la bozza dell’art. 43 (Istituzione del Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19), il cui testo (ripetiamo, per ora) è il seguente:
“1. Al fine di garantire misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e autonomi, ivi inclusi i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103, che – in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro, e che nel corso del 2019 hanno prodotto un reddito da lavoro non superiore a 10.000,00 euro, è istituito, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo denominato “Fondo per il reddito di ultima istanza” volto a garantire il riconoscimento ai medesimi soggetti di cui al presente comma, di una indennità, nei limiti di spesa 200 milioni di euro per l’anno 2020.
2. Con decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono definiti i criteri di priorità e le modalità di attribuzione dell’indennità di cui al comma 1.
ed avendo, quindi, notato che, come ben si evince, non sappiamo se volutamente o meno, speriamo involontariamente, è stata completamente “dimenticata” l’intera categoria di noi ex percettori di mobilità in deroga, mbd (calabresi, per quanto ci riguarda), che non sappiamo se siamo 18 mila o di meno o di più (ma il numero esatto, se si vuole, lo ha l’Inps Regionale, crediamo preciso al 90%-95%, con la propria banca dati percettori, mai ultimata comunque da fine anno 2018, in cui doveva essere ultimata per impegno scritto, se ricordiamo bene, presa da detto Istituto con la regione Calabria...), che – pur essendo anche noi figli di Dio, con altrettante famiglie da mantenere, e quindi siamo molte più persone del numero citato – veniamo completamente lasciati abbandonati a noi stessi, alla disperazione più totale, senza tirocini, senza reddito di cittadinanza che ci permetta di sopravvivere, senza lavoro né sussidi o altre forme di sostegno economico di sorta, e senza neppure la possibilità di poter muoverci sul territorio per andare a cercare e, trovandolo, a fare qualche lavoretto “a nero” per intanto sopravvivere...,
che piaccia o no, ripetiamo, siamo stati anche noi per tanti anni lavoratori dipendenti, abbiamo contribuito al Pil regionale e nazionale per tantissimi anni (altrimenti non avremmo potuto percepire, a suo tempo, la disoccupazione e, poi, la mobilità in deroga, e poi, dal 2014 in poi, fare le politiche attive nella forma dei tirocini di formazione, ora diventati tirocini di inserimento sociale, tis, ma sempre lavoratori – di fatto – siamo stati e siamo e, da anni, stiamo reggendo gli enti in cui abbiamo lavorato, fatto tirocinio, a causa della loro cronica mancanza di personale (visto il blocco di anni dei concorsi per le assunzioni pubbliche), svolgendo lavoro vero a tutti gli effetti, ma senza nessuna tutela a parte gli infortuni...,
tutto ciò detto, che fa parte integrante del séguito,
CHIEDIAMO
sia alla presidente della regione Calabria, Jole Santelli, e sia al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte,
di lavorare unitamente, congiuntamente, superando ogni attrito o diatriba politica, non è certo questo il momento per tali quisquilie, ciascuno per le proprie competenze e tutti per l’insieme, e – utilizzando tutti i fondi disponibili, ma anche da reperirli appositamente (se non dovessero essere disponibili), regionali, nazionali ed europei – nella logica emergenziale in cui si sta muovendo il Governo nazionale di concerto con le Regioni – dare anche a noi la possibilità di sopravvivere, con le nostre famiglie, mogli e figli, riconoscendo anche a noi tutti ex percettori mbd calabresi, intero bacino quindi, una sorta di “reddito di ultima istanza”, una misura straordinaria di sostegno al reddito o un ammortizzatore sociale per la nostra categoria che dir si voglia, comunque lo si voglia chiamare (la sostanza ci interessa, non la forma o il nome...!), di immediata corresponsione, e senza la solita micidiale burocrazia, in quanto dobbiamo mangiare da sùbito, tutti i giorni e non fra mesi, quindi VITALE... La nostra situazione è a dir poco drammatica, sotto ogni punto di vista, purtroppo. Occorre evitare in tutti i modi il tracollo totale di tutti noi, delle nostre famiglie, dell’economia calabrese tutta. Siamo in situazione, ripetiamo, di estrema povertà, bloccati pure in casa! Come da vigente testo della nostra cara Costituzione, anche noi cittadini “dimenticati” dobbiamo essere tutelati come tutti gli altri cittadini italiani... Siamo italiani, oltre che calabresi, e vogliamo continuare ad essere orgogliosi di far parte di una Grande Nazione: l’Italia!
E chiediamo tale aiuto straordinario non per 15 o 30 giorni, non servirebbe a nulla o quasi, ma per tanti mesi, fino a quando non si normalizzeranno le cose, così che ognuno di noi, poi, potrà andare a lavorare regolarmente, senza blocchi di sorta, nel posto di lavoro normale o dignitoso che sia... Lo sappiamo tutti che l’economia calabrese, la nostra economia, è già più fragile di quella di tante altre regioni italiane... A tal fine CHIEDIAMO anche massimo impegno per fare, poi, una sorta di “Piano Marshall” per il Lavoro, non si può vivere di sussidi a vita, ci vuole il Lavoro, che è sacro, per tanti se non per tutti...!
Ripetiamo, chiediamo un aiuto economico immediato, non una sorta di “prestito” che poi non potremmo mai restituire, sia chiaro! Siamo – lo ripetiamo fino alla nausea – nella soglia di povertà, tantissimi anche al di sotto di essa (povertà assoluta), e siamo stati confinati, come sul dirsi, da anni, ma soprattutto ora, nella terra di mezzo... Qui in Calabria, si dice che “non possiamo né fuggire né respingere”!
In attesa, distinti ossequi.
Calabria, addì 18 marzo 2020.



domenica 19 maggio 2019

LA COSENZA CHE VORREI...

LA COSENZA CHE VORREI...
Vorrei che la città di Cosenza tornasse ad essere più accessibile e meno costosa, meno da ricchi snob (quelli che, anche volendo, non potranno mai capire le difficoltà dei veri poveri e poverissimi), meno nemica dei poveri cristi, che non hanno soldi per comprare il pane, l'abbigliamento, le medicine, visto che si paga tutto, ormai, e pagare l'assicurazione (alle stelle) per l'autovettura ed i relativi costi per carburanti e manutenzione, figurarsi se possono pagare ogni parcheggio, anche per andare in ospedale a far visita ad un parente...
Con tutti questi parcheggi a pagamento (a strisce blu), tipo un euro per meno di un'ora di parcheggio e non per un'intera giornata (com'era una volta in alcune zone), e con zero parcheggi gratis (a strisce bianche), per esempio, la gente è costretta ad indebitarsi o ad evadere il pagamento (ove possibile), e non esagero!
E, poi, quel gran traffico ad imbuto, ogni santo giorno di ogni settimana, per entrare in città o per uscirne, la mattina ed i pomeriggi, mette a dura prova i nervi anche di un santo...
INSOMMA, LA TEORIA, LE BELLE PAROLE...SONO UNA COSA...MA LA PRATICA DELLA VITA QUOTIDIANA IN CITTA' E' TUTT'ALTRA COSA!!!!!!!!!!!!!!!
N.B.: PERALTRO, IL SERVIZIO TRASPORTO PUBBLICO E' DA TERZO MONDO!!!!!
E non mi dilungo oltre....


sabato 27 aprile 2019

I TIROCINANTI CALABRESI TUTTI, EX PERCETTORI MBD, CHIEDONO IL RICONOSCIMENTO DI STATUS

Petizione del 25.04.2019, diretta al presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, ed all'assessore al lavoro, Angela Robbe.
Testo della petizione:



I tirocinanti (ed aspiranti tali) calabresi, tutti ex percettori della mobilità in deroga, che da anni operano negli enti pubblici (Comuni, Province, Scuole, Asp, Giustizia, Mibact...) e nelle ditte private, lavorano con grande impegno e dedizione negli enti pubblici e privati.
Il loro apprezzamento è unanime da parte dei Sindaci, dei dirigenti e dei cittadini.
Sono circa 6/7.000 solo quelli che stanno tirocinando (ma ce ne sono alcune altre migliaia che non hanno avuto la fortuna di entrare in posizione utile nelle graduatorie).
Tutti gli enti pubblici apprezzano in quanto sono da sempre carenti di personale, e con Quota 100 - da adesso in poi - ancòra di più.
Tali lavoratori, in quanto di fatto questo sono, al di la della definizione giuridica, chiedono all'assessore al lavoro Angela Robbe ed al presidente della regione Calabria Mario Oliverio di essere riconosciuti come status/bacino con apposita legge regionale, entro ottobre prossimo venturo, con una legge tipo la vecchia l.r. n. 8 per intenderci.
Lavorano da anni, sono una colonna portante, ormai, degli enti pubblici, soprattutto Comuni, e vanno tutelati e riconosciuti, vanno messi a lavorare negli enti pubblici, anche a mezza giornata, evitando di prorogare di sei mesi in sei mesi, bensì a lunga scadenza, ricomprendendo in unica categoria sia i tirocinanti del pubblico che quelli del privato (questi ultimi sono meno di 500 persone, ad oggi), per non creare dannose ed illegittime differenze di trattamento, mai più figli e figliastri.
N.b.: Sempre per unire e mai per dividere, e per non alimentare più differenziazioni tra figli e figliastri, si ripete che sono da ricomprendere TUTTE le categorie di tirocinanti calabresi nel riconoscimento dello Status richiesto e nell'inserimento ad un lavoro stabile negli enti pubblici calabresi, anche se a part time, quindi sono compresi, a tutti gli effetti, i tirocinanti di: Miur, Mibact e Giustizia... 
Ecco il link: 

domenica 14 aprile 2019

Chiesa e coppie di conviventi non sposati...

Sono del parere che la Chiesa dovrebbe modernizzarsi, ha ragione Papa Francesco: non occorrerebbe fare di ogni erba un fascio e rifiutare la Comunione a tutte le coppie di conviventi non sposati, la Chiesa deve accogliere, non allontanare i fedeli...
E, se cosí non è, come la mettiamo col perdòno, con la parabola del figlio ritornato, con l'inclusione, con l'accoglienza e l'amore di cui parla tanto la Bibbia!?
Senza contare i gravissimi peccati di cui si è macchiata la Chiesa stessa da oltre due millenni fa ad oggi...!


venerdì 1 giugno 2018

AMICI, ECCO A VOI UN’ALTRA “DIMOSTRAZIONE DEL FATTO CHE ORMAI E’ DIVENTATO NECESSARIO COMBATTERE SEMPRE, ANCHE PER FAR VALERE UN PROPRIO DIRITTO...” NEL CASO SPECIFICO, ECCO IL MIO RICORSO DI GENNAIO DEL 2015 AVVERSO IL COMPETENTE UFFICIO REGIONALE CALABRESE, PER FAR VALERE IL DIRITTO A NON PAGARE IL "BOLLO" AUTO AVENDO IN FAMIGLIA UN/UNA FIGLIO/A INVALIDO/A... N.B.: RICORSO VINTO A META' APRILE 2018.

AMICI, ECCO A VOI UN’ALTRA “DIMOSTRAZIONE DEL FATTO CHE ORMAI E’ DIVENTATO NECESSARIO COMBATTERE SEMPRE, ANCHE PER FAR VALERE UN PROPRIO DIRITTO...” NEL CASO SPECIFICO, ECCO IL MIO RICORSO DI GENNAIO DEL 2015 AVVERSO IL COMPETENTE UFFICIO REGIONALE CALABRESE, PER FAR VALERE IL DIRITTO A NON PAGARE IL "BOLLO" AUTO AVENDO IN FAMIGLIA UN/UNA FIGLIO/A INVALIDO/A...
N.B.: RICORSO VINTO A META' APRILE 2018.
DATI PRIVACY OMESSI...


ALLA ON.LE COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI COSENZA

ALLA REGIONE CALABRIA, TASSE AUTOMOBILISTICHE, SETTORE TRIBUTI, AREA SETTENTRIONALE, VIALE DELLA REPUBBLICA N° 91 – COSENZA

RICORSO
ISTANZA DI PUBBLICA UDIENZA
ISTANZA DI SOSPENSIONE
Avverso Atto di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni, avviso n. …, n. protocollo … del 20/10/2014 di complessivi euro 845,38 (compresi: tasse dovute, sanzioni amm.ve, interessi moratori e spese di notifica procedimento), notificato il 12/12/2014 con raccomandata AG …-0, inerente l’asserita omissione del pagamento della tassa automobilistica (tassa di possesso, “bollo”) per gli anni 2011 e 2012 (periodi di imposta da settembre 2011 ad agosto 2012 e da settembre 2012 ad agosto 2013) per l’autovettura targata … (…).
Per la sottoscritta …
Nel giudizio
Contro la Regione Calabria, Tasse Automobilistiche, Settore Tributi, Area Settentrionale, Viale della Repubblica N° 91 – Cosenza

Io sottoscritta …, nata a … (…) il … ed ivi residente e domiciliata alla Via … N° …, CAP …, Cod.Fisc.: …, recap.tel.cell.: …, recap.indirizzo email: …@libero.it, mi costituisco, depositando il presente Ricorso.
PREMESSO
-          Che in data 12/12/2014, con raccomandata AG …-0, io sottoscritta ricorrente ho ricevuto Atto di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni, avviso n. …, n. protocollo … del 20/10/2014 di complessivi euro 845,38 (compresi: tasse dovute, sanzioni amm.ve, interessi moratori e spese di notifica procedimento), qui allegato in fotocopia integrale, inerente l’asserita omissione del pagamento della tassa automobilistica (tassa di possesso, “bollo”) per gli anni 2011 e 2012 (periodi di imposta da settembre 2011 ad agosto 2012 e da settembre 2012 ad agosto 2013) per l’autovettura targata … (…), dalla Regione Calabria, Tasse Automobilistiche, Settore Tributi, Area Settentrionale, Viale della Repubblica N° 91 – Cosenza;
-          Che, come in parte già sopra detto, da tale Avviso deriva un gravame relativo ad imposta, contributi ed interessi per € 660,58 e sanzioni per € 184,80, per un totale di € 845,38;
-          Che è stata da me presentata già in data 15/12/2014 l’Istanza di riesame in autotutela ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (purtroppo rimasta, ad oggi, senza nessun tipo di riscontro, né positivo né negativo), qui allegata in fotocopia;
R I C O R R O
avverso detto Atto di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni, avviso n. …, n. protocollo … del 20/10/2014, notificatomi il 12/12/2014 con raccomandata AG …-0, esponendo le circostanze e le argomentazioni che seguono.
Motivi del Ricorso
IN FATTO
La Regione Calabria, Tasse Automobilistiche, Settore Tributi, Area Settentrionale, Viale della Repubblica N° 91 – Cosenza, ha emesso il ripetuto Atto di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni, avviso n. …, n. protocollo … del 20/10/2014, notificatomi il 12/12/2014 con raccomandata AG …-0, di complessivi euro 845,38 (compresi: tasse dovute, sanzioni amm.ve, interessi moratori e spese di notifica procedimento), inerente l’asserita omissione del pagamento della tassa automobilistica (tassa di possesso, “bollo”) per gli anni 2011 e 2012 (periodi di imposta da settembre 2011 ad agosto 2012 e da settembre 2012 ad agosto 2013) per l’autovettura targata … (…).
  • La tassa automobilistica per l’autovettura di cui trattasi non è stata da me pagata non per omissione ma in base ad apposito provvedimento di concessione dell’esenzione dal pagamento di detto “bollo” (Decreto di Esenzione N° … del 17/07/2008, con decorrenza retroattiva dal 05/10/2006, comunicatomi con lettera, semplice, Prot. … del 05/11/2008, missiva da me ricevuta l’11/11/2008) – che qui allego in fotocopia – in quanto diritto spettantemi per mia figlia … Bruno Bossio (N.B.: il padre è il Sig. Salvatore BRUNO BOSSIO), invalida plurihandicappata da accudire giorno e notte, 24 ore al giorno, titolare della legge 104/92 (per deficit mentale grave, legge sulla quale, ovviamente, mi è stata a suo tempo rilasciata la suddetta esenzione dal pagamento del “bollo”) (a parte l'invalidità civile 100% con accompagnamento in quanto completamente non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, nonché indennità quale sordomuta...),
  • Dopo di detta missiva, mai mi è pervenuta qualche comunicazione contraria a detto diritto all’esenzione dal pagamento del “bollo” per la mia ripetuta autovettura,
  • Siccome – a parte tutti gli anni precedenti –  per gli anni 2010, 2011 e 2012 abbiamo presentato la dichiarazione dei redditi sia io e sia il (padre di mia figlia invalida) Sig. Salvatore BRUNO BOSSIO, avendo io lavorato come lavoratrice dipendente in tutti e tre gli anni (anche se ad oggi sono disoccupata, senza nulla percepire, né disoccupazione né mobilità, in quanto indennità non spettantimi per mancanza del raggiungimento dei requisiti alla data del mio licenziamento) ed il Sig. Bruno Bossio avendo lavorato nel solo anno 2010 (essendo poi lo stesso stato licenziato nello stesso anno 2010 per riduzione di personale e mandato in disoccupazione, prima, ed in mobilità dopo, situazione in cui si trova anche tutt’ora, e quindi negli anni 2011 e 2012, ed anche successivi, ha avuto il modello “CUD” per tali indennità percepite, anche se non puntualmente, assimilate ai redditi di lavoro dipendente), come da allegate fotocopie dei nostri modelli “Unico Persone Fisiche” (per detti tre anni), comprensive dei relativi modelli “CUD”, ed abbiamo applicato la norma di legge che da un sacco di tempo c’è sempre stata (non sò ora se c’è ancòra) che in materia di detrazioni fiscali spettanti per figli fiscalmente a carico permetteva ai genitori – in piena autonomia ed accordo tra gli stessi – di scalarsi la detrazione, appunto, spettante per i figli a carico, o al 50% a testa, o al 100% solo l’uno o solo l’altro, senza limitazioni a tale facoltà, quindi ampia libertà di scelta in base al maggior vantaggio fiscale scaturente ad uno dei due o tra i due, diciamo norma di favore per il contribuente, ora L’AGEVOLAZIONE, LA FACOLTA’ DI SCELTA, NON DEVE TRAMUTARSI IN UNA “PUNIZIONE” CONSISTENTE NELLA MANCATA AMMISSIONE DEL BENEFICIO DICENDO “ANCHE SE LA SIGNORA … HA LAVORATO, NON LE SPETTA L'ESENZIONE DAL BOLLO IN QUANTO NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI DELL’ANNO PRECEDENTE A QUELLO PER IL QUALE DOVEVA PAGARSI IL “BOLLO” NON HA INDICATO A CARICO LA FIGLIA INVALIDA … BRUNO BOSSIO, REGOLARMENTE TITOLARE DELLA LEGGE 104/92” (E, INVECE, L'HA INDICATA AL 100% A PROPRIO CARICO IL PADRE, SIG. BRUNO BOSSIO SALVATORE, COME DICEVO, IN BASE AD UNA FACOLTA’ DI SCELTA PER LEGGE...),
  • Ovviamente, come statuito in passato dalla Corte di Cassazione, “la dichiarazione dei redditi è una manifestazione di scienza e non di coscienza”; pertanto, anche se – in assoluta buona fede, in base alla facoltà suddetta, eventualmente poi abolita – non ho segnato in dichiarazione dei redditi detta mia figlia invalida, ciò non significa né che ella non esiste, né che non sono io che la assisto sempre, giorno e notte, la alimento, la lavo, la pulisco, le cambio i pannolini (che lo Stato mi fornisce gratis per legge), le compro tutto ciò di cui ha bisogno, …, insomma è realmente a mio carico, sia di fatto, come vita reale di tutti i giorni, e sia fiscalmente (in quanto il padre …),
  • Per quanto qui sopra appena detto, mi appello a far valere la SOSTANZA anziché la FORMA, come le leggi sulla semplificazione amministrativa e quelle a tutela del cittadino contribuente hanno sempre statuito e statuiscono tuttora; e la sostanza è che mia figlia invalida … è per intero a mio carico fiscale, oltre che di fatto nella vita reale di tutti i giorni, e qui me ne assumo ogni responsabilità civile e penale, essendo anche io sottoscritta l’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO DELLA STESSA sin dal 03/10/2011, come da fotocopia del Decreto del Giudice Tutelare (N. … del 03/01/2012, notificato il 15/02/2012) che allego,
  • Come prima accennato, ad oggi, sia io e sia il Sig. Bruno Bossio, siamo disoccupati (io che, ripeto, non percepisco nulla, e lui che, ripeto, ad oggi percepisce la miseria dell'indennità di mobilità, che neppure gli pagano puntualmente, figuratevi che ora, fra poco, finalmente gli stanno per pagare un solo mese, e cioè il mese di dicembre del 2013, sì avete capito bene, vi è un ritardo di 13/14 mesi (!), dopo che per le intere prime due settimane di dicembre 2014 lui ed i suoi colleghi di sventura, mi raccontava, sono stati costretti a salire sulla pensilina dell'Inps a Cosenza, per protestare contro tali mancati pagamenti... Che deve fare una persona per vivere, deve andare forse a rubare!!??), allego, a tal proposito, fotocopia delle due nostre schede anagrafiche e dei nostri due Attestati ISEE per lo scorso anno 2014 (calcolati in base ai nostri redditi percepiti nell’anno 2013), validi – entrambi – fino all’11/03/2015, siamo – ovviamente – i genitori di detta nostra figlia..., invalida e plurihandicappata, e, a parte tutti i problemi di ordine pratico e la disperazione umana che tutto ciò comporta (anche perché io sottoscritta...), tipo il “che ne sarà dopo di noi” di …, ecc., non dobbiamo avere pure la “punizione” delle leggi agevolative per le persone invalide come nostra figlia …, che – magari – essendo troppo farraginose e complicate da applicare, ci inducono o a rinunciare – e non vedo perché, se sono diritti per noi, dobbiamo perderli – o ad errare, del tutto involontariamente, ripeto, data la loro scarsità di chiarezza applicativa. La nostra vita, le nostre vite, sono già complicate dalle disabilità in famiglia, non devono mettercisi anche le leggi fiscali a complicarcele ancòra di più. La sostanza, ripeto, è nostra figlia …, invalida e titolare di legge 104/92, l’autovettura è intestata a me, è mia – ho l'esenzione dal pagamento del “bollo” da tanto tempo, come già prima detto (e dimostrato con apposito allegato: fotocopia della relativa missiva di avvenuto accoglimento dell'Istanza di esenzione dell’època) – e la stessa viene guidata dal Sig. Bruno Bossio per portare me e nostra figlia … alle varie visite mediche, controlli periodici, ecc., visto che io non sono patentata…!
IN DIRITTO (E MERITO)
L’Ufficio, nel redigere le motivazioni a supporto dell’Atto di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni, non lo ha adeguatamente motivato, rendendo difficile l’esercizio del diritto alla difesa, diritto costituzionalmente garantito.
L’Ufficio si è limitato ad indicare delle motivazioni generiche prive di funzionale connessione con il caso concreto oggetto d’accertamento, rispettando la forma ma non la sostanza.
Pertanto,

FACCIO ISTANZA

affinché il Ricorso venga discusso in PUBBLICA UDIENZA.
Richiamato quanto sopra esposto in fatto e in diritto (e merito),
CHIEDO
- in via preliminare, stante l’esistenza del fumus boni juris e del periculum in mora come è evidente dall’entità del gravame (almeno per me sottoscritta ricorrente, che sono, come detto, disoccupata), la sospensione della richiesta derivante dall’iscrizione a ruolo di parte dell’imposta ingiustamente accertata;
- in via principale: la declaratoria di nullità o di illegittimità e/o l’annullamento totale dell’Atto di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni, oltre al riconoscimento delle spese del presente giudizio, ammontanti a circa € …,00 (euro …/00) complessive;
- in subordine: la riduzione dell’importo totale da pagare, eliminando tutte le sanzioni applicate, in quanto, se ho errato, ripeto, l’ho fatto in perfetta buona fede, senza nessun dolo o colpa, portata fuori strada dalle libertà di scelta – di legge – su chi e su come ci si poteva attribuire le detrazioni fiscali spettanti per i figli fiscalmente a carico, nonché dalla farraginosità e dalla complicazione delle leggi fiscali agevolative per gli invalidi, e per i loro stessi familiari, come se già – noi poveri familiari di invalidi gravi – non avessimo già abbastanza problemi e penitenze, oltre alla compensazione delle spese del presente giudizio.
Ai fini della normativa sul “Contributo Unificato Tributario” dichiaro che il valore della presente causa (inteso come “Importo del tributo oggetto del contenzioso al netto degli interessi e delle sanzioni”) è di € 616,00 (quindi ricompreso nelle controversie di valore fino ad € 2.582,28) e, pertanto, il relativo contributo è di € 30,00.

Cosenza, lì 23/01/2015.

Con osservanza
…………………………………………………..



Allegati [N.B.: solo all’esemplare per la Commissione Tributaria Provinciale di Cosenza, esclusa la Fotocopia fronte-retro (siglata dalla sottoscritta titolare) della carta di identità (in corso di validità) della sottoscritta ricorrente, che allego anche all’esemplare per la Regione Calabria, Tasse Automobilistiche, Settore Tributi, Area Settentrionale, Viale della Repubblica N° 91 – Cosenza]:
1)      Fotocopia fronte-retro (siglata dalla sottoscritta titolare) della carta di identità (in corso di validità) della sottoscritta ricorrente;
2)      Fotocopia del codice fiscale della sottoscritta ricorrente;
3)      Fotocopia integrale (compresa la busta) dell’Atto di Accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni di cui trattasi;
4)      Fotocopia dell’Istanza di riesame in autotutela ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, da me presentata già in data 15/12/2014 (purtroppo rimasta, ad oggi, senza nessun tipo di riscontro, né positivo né negativo);
5)      Fotocopia della missiva inerente la comunicazione fattami del provvedimento di concessione dell’esenzione dal pagamento del “bollo” per la mia autovettura targata … (Decreto di Esenzione N° … del 17/07/2008, con decorrenza retroattiva dal 05/10/2006, comunicatomi con lettera, semplice, Prot. … del 05/11/2008, missiva da me ricevuta l’11/11/2008);
6)      Fotocopie dei modelli “Unico Persone Fisiche” (per i tre anni 2010 + 2011 + 2012), comprensive dei relativi modelli “CUD”, sia miei che del Sig. Bruno Bossio Salvatore, …, padre di …;
7)      Fotocopia del Decreto del Giudice Tutelare (N. .. del 03/01/2012, notificato il 15/02/2012), dal quale si evince che io sottoscritta sono l’Amministratore di Sostegno di mia figlia … sin dal 03/10/2011;
8)      Fotocopie delle due nostre schede anagrafiche (e, cioè, la mia e quella del padre di …, Sig. Bruno Bossio Salvatore);
9)      Fotocopie dei nostri due Attestati ISEE per lo scorso anno 2014 (calcolati in base ai nostri redditi percepiti nell’anno 2013), validi – entrambi – fino all’11/03/2015 (e, cioè, il mio e quello del, ripetuto, suddetto, padre di …, Sig. Bruno Bossio Salvatore);
10)  Fotocopia della ricevuta di deposito Ricorso all’Ufficio Regione Calabria.

In fede
……………………………………..




venerdì 25 maggio 2018

CALABRIA: Ecco una mia proposta per far lavorare circa n.ro 7/8.000 ex percettori di mobilità in deroga calabresi.

CALABRIA.
Ecco una mia proposta per far lavorare circa n.ro 7/8.000 ex percettori di mobilità in deroga calabresi.

Sto immaginando un grande ente regionale calabrese “in house” (assolutamente NON uno dei soliti "carrozzoni"...) che nei più disparati campi e competenze dei lavoratori interessati (operai ed impiegati) (servizi, costruzioni, manutenzioni, pulizie, ecc.) - in modo snello, veloce e ben organizzato (a mo' di impresa privata per snellezza e produttività) - facesse lavorare circa n.ro 7/8.000 ex percettori mbd calabresi (N.B.: Questo numero di lavoratori non è casuale, ma è la stima ad oggi dei disoccupati ex percettori mbd calabresi, tenuto conto anche del fatto che - per esempio - su 6.700 tirocini banditi nel 2017, i tirocinanti effettivi sono stati appena 3.850...) nelle scuole, nei Comuni, nelle Province, negli altri enti, sia negli uffici che all'esterno, cioè all'interno dei paesi e delle città (pulizia paesi e città, lavori edili, restauri, ripristini, taglio erba, disbrigo pratiche e servizi più disparati per i cittadini, progettazioni, ecc.)... QUESTO ENTE REGIONALE CALABRESE POTREBBE ESSERE CHIAMATO, PER ESEMPIO, "RDC - RINASCITA DELLA CALABRIA" oppure "CCR - CALABRIA CHE RINASCE", o altro nome... Cosa ne pensate!?

MOTIVAZIONI DELLA FORMA TECNICA SUGGERITA PER ATTUARE L’IDEA
P.S.: Sto immaginando questa forma tecnica unica regionale in quanto ritengo che far costituire tante piccole cooperative sia troppo dispendioso...burocratico...lento...rischioso per i singoli presidenti e soci...sicuramente in gran parte pure protestati e "cattivi pagatori"...in Cai...ecc., problema tasse da pagare...contributi Inps ed Inail...spese amministrative...bilanci da depositare ogni anno...Durc periodici....insomma n.ro 7/8.000 poveri disgraziati non possono sobbarcarsi spese ed oneri ulteriori...senza soldi e pure senza certezze! Devono solo poter lavorare, ciascuno per le proprie capacità e competenze, ed esser pagati il giusto e puntualmente, per servizi che presteranno e lavori che eseguiranno, utili per l'intera collettività.

DESCRIZIONE FORMA TECNICA SUGGERITA E SUA ATTIVITA’
Questo grande ente regionale calabrese “in house”, da costituire e finanziare coi fondi europei (fondi che non mancano, almeno fino al 2020, basta saperli impegnare, progettare, giustificare, insomma ci vuole la volontà politica e l’impegno concreto e non a parole, impegno magari appoggiato fortemente dai Sindacati, cosa che auspico fortemente, ma anche con eventuali fondi regionali), denominato - come accennavo sopra - "CCR - CALABRIA CHE RINASCE" (o "RDC - RINASCITA DELLA CALABRIA", o altro nome...), per farmi capire ancòra meglio, sarebbe una specie di Agenzia per l’occupazione, declinata in vari centri a livello degli enti locali (Comuni e Province; ricordo a me stesso ed a tutti che il numero esatto dei comuni calabresi - somma delle cinque province - è di 404): essa dovrebbe assumere direttamente i suddetti n.ro 7/8.000 ex percettori mbd (e, in mancanza, lavoratori precari e disoccupati), con apposite graduatorie se le domande di detti ex percettori mbd dovessero, invece, essere superiori a detto numero, impiegandoli nei molti lavori ad alta intensità di lavoro - anche qualificato - di cui i vari enti locali, scuole, amministrazioni, enti, ecc., hanno bisogno. Tra questi sarebbero sicuramente da annoverare interventi per il riassetto idrogeologico del territorio (frane, regimazione acque...), ma anche quelli inerenti la ristrutturazione nel campo dell’edilizia scolastica, o della tutela dei beni culturali, spesso abbandonati in modo delittuoso, supporti ed aiuti al turismo, e tantissimi altri ancora: amministrazione, progettazione, sorveglianza, accompagnamento disabili, affiancamento alunni con handicap, ecc.

STIMA COSTI ANNUALI
Per quanto concerne la stima dei costi, il suddetto ente regionale calabrese “in house” dovrebbe offrire un salario/stipendio di almeno 600 euro mensili (20 gg. al mese a 4 ore al giorno, oppure 16 gg. al mese a 5 ore al giorno: in totale sarebbero sempre 80 ore mensili, retribuite ad euro 7,50 cadauna) e versare a parte il costo dei contributi ed oneri sociali (Inps) ed assicurativi (Inail): in ipotesi - per semplificare - 400 euro mensili; pertanto, totale mensile speso per ciascun lavoratore euro 1.000: annuali, quindi, totali euro 12 mila. Ipotizzando totali n.ro 8.000 occupati, il totale generale annuo speso verrebbe euro 96 milioni (cioè 8 milioni di euro al mese). Questa cifra non sarebbe, però, un costo “morto”, una spesa inutile, per almeno tre motivi:
1) i servizi offerti negli enti pubblici ed alla cittadinanza ed i lavori eseguiti per la collettività hanno, oltre ad un grande valore sociale (sia per i poveri e bisognosi e sia per la cittadinanza tutta, visto che i Comuni sono sempre carenti di organico a causa del blocco delle assunzioni), un loro indubbio valore economico (lavori e servizi che, se seguiti e diretti con spirito imprenditoriale, supera, e di parecchio, il semplice importo speso);
2) detta spesa creerebbe, come è ovvio, ricchezza (sia per i diretti interessati - i lavoratori impiegati - e sia per l’intera economia calabrese): questo denaro, questa ricchezza, andrebbe nelle tasche di 8.000 cittadini altrimenti disoccupati, quindi 8.000 famiglie, intervenendo direttamente a favore della loro capacità di spesa e dunque alleviando quel deficit di domanda che è il grande freno alla ripresa dalla crisi economica (in atto, ormai, dal lontano 2007);
3) inoltre, molte imprese private sarebbero felici di partecipare ai costi, facendo lavorare al loro interno una parte di detti lavoratori, a fronte del pagamento di una parte dello stipendio da parte del suddetto ente regionale calabrese “in house”, e ciò - così - contribuirebbe a diminuire la suddetta spesa annua, stimata, di euro 96 milioni (ripeto, per totali n.ro 8.000 ex percettori mbd).

P.S.:
Al posto della costituzione di un grande ente regionale calabrese “in house”, visto che ormai è stata, finalmente, approntata la BANCA DATI PERCETTORI, ANDREBBE BENE ANCHE CHE LA REGIONE CALABRIA, O IL MINISTERO, ATTINGESSERO DA DETTO ELENCO DI EX PERCETTORI (CHE, DI FATTO, E' UN BACINO...), PER LA SCELTA DEGLI EX PERCETTORI DA MANDARE A LAVORARE, PER COME DESCRITTO IN QUESTO PROGETTO (da migliorare e perfezionare...), OVVIAMENTE METTENDO DELLE REGOLE PER LE GRADUATORIE DELLE PERSONE DA AVVIARE AL LAVORO, IN CASO DI NUMERO DEGLI EX PERCETTORI DISOCCUPATI SUPERIORE AI POSTI CREATI.

Montalto Uffugo (CS), 25 maggio 2018.
Salvatore Bruno Bossio  [Presidente del Comitato “CO.L.MO.DER. CALABRIA”, Comitato dei Lavoratori (ormai ex percettori di mobilità in deroga) della regione Calabria]

lunedì 23 aprile 2018

MIA PROPOSTA, DI GETTO, QUINDI DA PERFEZIONARE, PER IL LAVORO DIGNITOSO IN CALABRIA…

Ora che la BANCA DATI PERCETTORI è pronta, sarà facilissimo per chi di competenza sapere subito, su 24 mila nominativi, quanti sono veramente gli iscritti DISOCCUPATI...
Diecimila? Di più? Di meno?
Ce lo facciano sapere, ma, soprattutto, senza perdere tempo, se si vuole, si può "fotografare" detto elenco dei soli disoccupati ad oggi, quindi depurato di tutti gli altri (occupati, pensionati, emigrati all'estero...), e trasformarlo in una sorta di BACINO, facendo lavorare tutti, contemporaneamente o a rotazione, nei vari enti calabresi (Comuni, Province, Regione, Scuole...), i quali, tenuto conto del blocco delle assunzioni pubbliche da anni e della conseguente assoluta carenza di personale (a causa dei pensionamenti verificatisi nei vari anni, mai rimpiazzati a causa del blocco...), hanno assoluto bisogno di personale per manutenzioni, riparazioni, pulizie, taglio erba, tappatura buche sulle strade periferiche e cittadine, lotta alle frane, agli incendi, al dissesto, all'abbandono, aiuto all'ordine e decoro urbano, servizi amministrativi negli uffici pubblici per la cittadinanza, ecc...
Non c'è bisogno neppure di un'apposita società in-house regionale: basterebbe, infatti, dare valore ufficiale a detto ELENCO aggiornato ad oggi, a mo' di BACINO, ripeto, certificato alla data odierna, mediante i vari Cpi calabresi, e, mediante il potenziamento di questi Cpi, farli lavorare subito, ciascuno nel proprio circondario, per evitare alte spese di viaggio...
Requisiti irrinunciabili: paga di 600/700 euro per 80 ore al mese (4 ore al giorno, dal lun. al ven.), ma puntuali, pagati mese per mese, durata - possibilmente - a tempo indeterminato, se si coprono tutti gli interessati ATTUALI del BACINO... 
Prego chi di competenza, politici (nazionali e regionali) e sindacalisti, di impegnarsi subito per realizzare detta proposta, ovviamente da approfondire e perfezionare...

Addì 22 aprile 2018.
Salvatore BRUNO BOSSIO