venerdì 25 maggio 2018

CALABRIA: Ecco una mia proposta per far lavorare circa n.ro 7/8.000 ex percettori di mobilità in deroga calabresi.

CALABRIA.
Ecco una mia proposta per far lavorare circa n.ro 7/8.000 ex percettori di mobilità in deroga calabresi.

Sto immaginando un grande ente regionale calabrese “in house” (assolutamente NON uno dei soliti "carrozzoni"...) che nei più disparati campi e competenze dei lavoratori interessati (operai ed impiegati) (servizi, costruzioni, manutenzioni, pulizie, ecc.) - in modo snello, veloce e ben organizzato (a mo' di impresa privata per snellezza e produttività) - facesse lavorare circa n.ro 7/8.000 ex percettori mbd calabresi (N.B.: Questo numero di lavoratori non è casuale, ma è la stima ad oggi dei disoccupati ex percettori mbd calabresi, tenuto conto anche del fatto che - per esempio - su 6.700 tirocini banditi nel 2017, i tirocinanti effettivi sono stati appena 3.850...) nelle scuole, nei Comuni, nelle Province, negli altri enti, sia negli uffici che all'esterno, cioè all'interno dei paesi e delle città (pulizia paesi e città, lavori edili, restauri, ripristini, taglio erba, disbrigo pratiche e servizi più disparati per i cittadini, progettazioni, ecc.)... QUESTO ENTE REGIONALE CALABRESE POTREBBE ESSERE CHIAMATO, PER ESEMPIO, "RDC - RINASCITA DELLA CALABRIA" oppure "CCR - CALABRIA CHE RINASCE", o altro nome... Cosa ne pensate!?

MOTIVAZIONI DELLA FORMA TECNICA SUGGERITA PER ATTUARE L’IDEA
P.S.: Sto immaginando questa forma tecnica unica regionale in quanto ritengo che far costituire tante piccole cooperative sia troppo dispendioso...burocratico...lento...rischioso per i singoli presidenti e soci...sicuramente in gran parte pure protestati e "cattivi pagatori"...in Cai...ecc., problema tasse da pagare...contributi Inps ed Inail...spese amministrative...bilanci da depositare ogni anno...Durc periodici....insomma n.ro 7/8.000 poveri disgraziati non possono sobbarcarsi spese ed oneri ulteriori...senza soldi e pure senza certezze! Devono solo poter lavorare, ciascuno per le proprie capacità e competenze, ed esser pagati il giusto e puntualmente, per servizi che presteranno e lavori che eseguiranno, utili per l'intera collettività.

DESCRIZIONE FORMA TECNICA SUGGERITA E SUA ATTIVITA’
Questo grande ente regionale calabrese “in house”, da costituire e finanziare coi fondi europei (fondi che non mancano, almeno fino al 2020, basta saperli impegnare, progettare, giustificare, insomma ci vuole la volontà politica e l’impegno concreto e non a parole, impegno magari appoggiato fortemente dai Sindacati, cosa che auspico fortemente, ma anche con eventuali fondi regionali), denominato - come accennavo sopra - "CCR - CALABRIA CHE RINASCE" (o "RDC - RINASCITA DELLA CALABRIA", o altro nome...), per farmi capire ancòra meglio, sarebbe una specie di Agenzia per l’occupazione, declinata in vari centri a livello degli enti locali (Comuni e Province; ricordo a me stesso ed a tutti che il numero esatto dei comuni calabresi - somma delle cinque province - è di 404): essa dovrebbe assumere direttamente i suddetti n.ro 7/8.000 ex percettori mbd (e, in mancanza, lavoratori precari e disoccupati), con apposite graduatorie se le domande di detti ex percettori mbd dovessero, invece, essere superiori a detto numero, impiegandoli nei molti lavori ad alta intensità di lavoro - anche qualificato - di cui i vari enti locali, scuole, amministrazioni, enti, ecc., hanno bisogno. Tra questi sarebbero sicuramente da annoverare interventi per il riassetto idrogeologico del territorio (frane, regimazione acque...), ma anche quelli inerenti la ristrutturazione nel campo dell’edilizia scolastica, o della tutela dei beni culturali, spesso abbandonati in modo delittuoso, supporti ed aiuti al turismo, e tantissimi altri ancora: amministrazione, progettazione, sorveglianza, accompagnamento disabili, affiancamento alunni con handicap, ecc.

STIMA COSTI ANNUALI
Per quanto concerne la stima dei costi, il suddetto ente regionale calabrese “in house” dovrebbe offrire un salario/stipendio di almeno 600 euro mensili (20 gg. al mese a 4 ore al giorno, oppure 16 gg. al mese a 5 ore al giorno: in totale sarebbero sempre 80 ore mensili, retribuite ad euro 7,50 cadauna) e versare a parte il costo dei contributi ed oneri sociali (Inps) ed assicurativi (Inail): in ipotesi - per semplificare - 400 euro mensili; pertanto, totale mensile speso per ciascun lavoratore euro 1.000: annuali, quindi, totali euro 12 mila. Ipotizzando totali n.ro 8.000 occupati, il totale generale annuo speso verrebbe euro 96 milioni (cioè 8 milioni di euro al mese). Questa cifra non sarebbe, però, un costo “morto”, una spesa inutile, per almeno tre motivi:
1) i servizi offerti negli enti pubblici ed alla cittadinanza ed i lavori eseguiti per la collettività hanno, oltre ad un grande valore sociale (sia per i poveri e bisognosi e sia per la cittadinanza tutta, visto che i Comuni sono sempre carenti di organico a causa del blocco delle assunzioni), un loro indubbio valore economico (lavori e servizi che, se seguiti e diretti con spirito imprenditoriale, supera, e di parecchio, il semplice importo speso);
2) detta spesa creerebbe, come è ovvio, ricchezza (sia per i diretti interessati - i lavoratori impiegati - e sia per l’intera economia calabrese): questo denaro, questa ricchezza, andrebbe nelle tasche di 8.000 cittadini altrimenti disoccupati, quindi 8.000 famiglie, intervenendo direttamente a favore della loro capacità di spesa e dunque alleviando quel deficit di domanda che è il grande freno alla ripresa dalla crisi economica (in atto, ormai, dal lontano 2007);
3) inoltre, molte imprese private sarebbero felici di partecipare ai costi, facendo lavorare al loro interno una parte di detti lavoratori, a fronte del pagamento di una parte dello stipendio da parte del suddetto ente regionale calabrese “in house”, e ciò - così - contribuirebbe a diminuire la suddetta spesa annua, stimata, di euro 96 milioni (ripeto, per totali n.ro 8.000 ex percettori mbd).

P.S.:
Al posto della costituzione di un grande ente regionale calabrese “in house”, visto che ormai è stata, finalmente, approntata la BANCA DATI PERCETTORI, ANDREBBE BENE ANCHE CHE LA REGIONE CALABRIA, O IL MINISTERO, ATTINGESSERO DA DETTO ELENCO DI EX PERCETTORI (CHE, DI FATTO, E' UN BACINO...), PER LA SCELTA DEGLI EX PERCETTORI DA MANDARE A LAVORARE, PER COME DESCRITTO IN QUESTO PROGETTO (da migliorare e perfezionare...), OVVIAMENTE METTENDO DELLE REGOLE PER LE GRADUATORIE DELLE PERSONE DA AVVIARE AL LAVORO, IN CASO DI NUMERO DEGLI EX PERCETTORI DISOCCUPATI SUPERIORE AI POSTI CREATI.

Montalto Uffugo (CS), 25 maggio 2018.
Salvatore Bruno Bossio  [Presidente del Comitato “CO.L.MO.DER. CALABRIA”, Comitato dei Lavoratori (ormai ex percettori di mobilità in deroga) della regione Calabria]