domenica 21 dicembre 2014

AMICI E CONOSCENTI TUTTI... (COSTITUENDO COMITATO “CO.L.MO.DER. CALABRIA – COMITATO LAVORATORI IN MOBILITA' IN DEROGA CALABRIA”)

AMICI E CONOSCENTI TUTTI...

SALVE A TUTTI!
PER CHI NON MI CONOSCE DI PERSONA, SONO SALVATORE BRUNO BOSSIO, ORIGINARIO DI GRIMALDI, VISSUTO POI IN AIELLO CALABRO (E, IN CONTEMPORANEA, LAVORATO DAL 1983 (DOPO ESSERMI DIPLOMATO RAGIONIERE) AL 1999 COME “CONSULENTE AZIENDALE” A GRIMALDI), POI LAPPANO DAL 2000 AL 31 GENNAIO 2014, ORA LUZZI (TUTTI PAESI DELLA PROVINCIA DI COSENZA...)...
DICO SUBITO – E CIO' LO SCRIVO SEMPRE, CHI MI LEGGE DA UN PO' DI TEMPO LO SA BENE – CHE “NON SONO NESSUNO FUORCHE' ME STESSO!”.
GIUSTO PER FARMI CONOSCERE UN PO' DI PIU' DA CHI ANCORA NON MI HA MAI LETTO, ECCO COSA SCRIVEVO GIA' IN DATA 04 OTTOBRE 2013 IN UNA MIA PUBBLICA “NOTA” SU FB, RIPORTATA NELL'APPOSITA PAGINA FB (DA ME, SUCCESSIVAMENTE, APPOSITAMENTE CREATA) DAL NOME, IN PARTE TRATTO DALLA PRIMA RIGA DELLA STESSA “NOTA”, “LETTERA A TUTTI GLI UOMINI E LE DONNE DI BUONA VOLONTA'”, MIO SCRITTO CHE, DA 04 OTTOBRE 2013, CAMPEGGIA – COME “POST FISSATO IN ALTO” - IN TESTA AI POSTS DEL MIO GRUPPO FB DENOMINATO “IDEE PER NUOVA CLASSE POLITICA CHE NASCA DAL BASSO ED OPERI PER IL POPOLO” (GRUPPO “PUBBLICO”, DA ME CREATO IL 23 FEBBRAIO 2012 E CHE, AD OGGI, CONTA OLTRE 3.000, TREMILA, MEMBRI):

GENTE, PER IL RAGGIUNGIMENTO DI QUESTO OBIETTIVO (UTILE PER IL 99% DI NOI POPOLO ITALIANO) SONO DISPOSTO A DARE LA MIA VITA!
Addì 23.10.2013
Firmato, Salvatore Bruno Bossio
(COME SOPRA DA ME SEGNALATO, QUESTE DUE RIGHE DI QUI SOPRA SONO UNA MIA AGGIUNTA DEL 23 OTTOBRE 2013)

LETTERA A TUTTI GLI UOMINI E LE DONNE DI BUONA VOLONTA’…
MI RIVOLGO A TUTTI GLI UOMINI E LE DONNE DI BUONA VOLONTA‘: GIOVANI (ad oggi i giovani disoccupati hanno superato il 40%!), ANZIANI, INVALIDI, DEBOLI, BISOGNOSI, OCCUPATI, SOTTOCCUPATI, DISOCCUPATI (ad oggi la disoccupazione ha superato il 12%!), PRECARI, CASSINTEGRATI, GENTE IN MOBILITA’, LAVORATORI CO.CO.PRO. E TANTISSIME ALTRE DIAVOLERIE INVENTATE DAI NOSTRI CARI “GOVERNANTI“, TITOLARI DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IMPRENDITORI IN DIFFICOLTA’, VESSATI DA EQUITALIA E/O IMPOSSIBILITATI A PAGARE LE TASSE (CHE, AL MOMENTO, SONO LE PIU’ ALTE AL MONDO, QUASI… Il Pil, Prodotto Interno Lordo, è, ormai sempre più in calo, e l‘Italia dal 2° posto in Europa che occupava, prima di aderire alla moneta unica, l’Euro, è scesa ormai al penultimo posto come nazione più industrializzata…), PENSIONATI CON PENSIONI “DA FAME”, INDEGNE DI UNO STATO CIVILE E DEMOCRATICO COME L’ITALIA (LA NOSTRA GRANDE NAZIONE, PER LA QUALE I NOSTRI AVI HANNO DATO LA LORO VITA…), PERSONE CHE AL MOMENTO SI STANNO DOLOROSAMENTE RENDENDO CONTO CHE - PURTROPPO - NON ABBIAMO PIU’ UN FUTURO (IN QUANTO LA CASTA POLITICA ED I PATITI DELL‘EURO CE LO HANNO RUBATO…), UNA SPERANZA DI VITA DECENTE, PER NOI E PER I NOSTRI FIGLI E NIPOTI, MI RIVOLGO, INSOMMA, A TUTTI NOI POPOLO ITALIANO - ORMAI DISPERATO E SENZA SPERANZA, SENZA PIU’ - FINANCHE - CAPACITA’/VOGLIA DI “SOGNARE”, SENZA, QUASI, PIU’ NEPPURE GUSTO/VOGLIA DI VIVERE - CHE COSTITUIAMO IL 99% CHE, AL MOMENTO, E’ STATO LETTERALMENTE “MESSO SOTTO I PIEDI” E RIDOTTO ALLA FAME DA QUELL’1% APPENA (ELITES, MASSONI, VENDUTI, TRADITORI, POLITICANTI, CASTA POLITICA DI M., …) CHE - COME SUOL DIRSI - IN ASSENZA DI NOSTRA PRESA DI COSCIENZA E DI “RIVOLTA” A DETTO SISTEMA DI COSE, COMANDA/VINCE/STRAVINCE/ SOTTERRA IL 99%… (MA CI RENDIAMO CONTO CHE ANCHE LA MATEMATICA, ANZI, L’ARITMETICA, CI DICE CHE E‘ UNA COSA CONTRO OGNI LOGICA, CONTRO NATURA, CONTRO LA MATEMATICA APPUNTO, CHE UN “UNO” PESI PIU‘ DI UN “NOVANTANOVE“…!?).
MI RIVOLGO, DICEVO, A TUTTE QUESTE PERSONE CHE, COME ME, AL MOMENTO SI TROVANO AD UN BIVIO, NEL SENSO CHE NON SANNO PIU’ “CHE PESCI PIGLIARE” (A CAUSA DELLA CRISI GRAVISSIMA CAUSATA DAL DANNATO EURO, CHE CI STA DISTRUGGENDO, ANNIENTANDO, E PIANO PIANO TUTTI STANNO INCOMINCIANDO A CAPIRLO, MENO MALE, ALMENO QUESTO…!), E CHIEDO DI SCENDERE UNITI TUTTI QUANTI A TUTELARE I NOSTRI INTERESSI DI CITTADINI (NON SUDDITI!) TARTASSATI E RIDOTTI LETTERALMENTE ALLA FAME ED ALLA DISPERAZIONE, RIPETO TUTTI UNITI (L’UNIONE FA LA FORZA…) E DI FARE CIO’ DEMOCRATICAMENTE, MA VERAMENTE IN MASSA, DOBBIAMO FARE - COME SUOL DIRSI - “MASSA CRITICA”, SENZA DISTINZIONE DI COLORE POLITICO (I PARTITI NON ESISTONO PIU’, SONO TUTTI UGUALI, SE NE FREGANO DI NOI E DEI NOSTRI PROBLEMI…), DI RELIGIONE, DI IDEOLOGIE (CHE, ORMAI, FANNO PARTE DEL PASSATO, SONO SUPERATE…), DOBBIAMO DIFENDERE IL NOSTRO LAVORO (CHE E‘ UN DIRITTO FONDAMENTALE, PREVISTO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE), CHE, DA SEMPRE, COSTITUISCE IL NOSTRO “PANE” QUOTIDIANO E CI NOBILITA E CI DA' DIGNITA', DOBBIAMO TUTELARE I NOSTRI FIGLI E NIPOTI, LE NOSTRE AZIENDE, LE NOSTRE IMPRESE, I NOSTRI COMMERCIANTI, LA GENTE CHE - ORMAI - E’ COSTRETTA A SCEGLIERE TRA IL COMPRARE IL PANE ED IL PAGARE LE TASSE, TRA IL VIVERE ED IL MORIRE, IN TUTTI I SENSI, DOBBIAMO DIFENDERE E RICONQUISTARE I NOSTRI DIRITTI SOCIALI (LO STATO SOCIALE, PIANO PIANO, NON ESISTE GIA’ PIU’: SANITA', ISTRUZIONE, SICUREZZA, PREVIDENZA, TRASPORTI, SERVIZI PUBBLICI EFFICIENTI E DEGNI DI TAL NOME…), DOBBIAMO USCIRE DALL’EURO E TORNARE - QUINDI - SOVRANI SIA DAL PUNTO DI VISTA MONETARIO CHE PARLAMENTARE (IN ITALIA, A CASA NOSTRA, DOBBIAMO COMANDARE NOI ITALIANI, E NESSUN ALTRO POLITICO/BUROCRATE, ENTE O ISTITUZIONE STRANIERA…!), CI DOBBIAMO METTERE IL MASSIMO IMPEGNO E PASSIONE CIVILE PER FARE CIO'… DEL RESTO SE NON SIAMO DISPOSTI A FAR CIO’ PER I NOSTRI INTERESSI, PER LA NOSTRA STESSA VITA, PER I NOSTRI FIGLI (SANGUE DEL NOSTRO SANGUE) E NIPOTI, DOBBIAMO SERIAMENTE DOMANDARCI: “CHE SENSO HA CONTINUARE A “VIVERE” COSI’!!??” (NOTATE CHE HO MESSO LA PAROLA “VIVERE“ TRA VIRGOLETTE IN QUANTO, ORMAI, TUTTI APPENA APPENA SOPRAVVIVIAMO, OGGI, NON VIVIAMO PIU' APPIENO LA NOSTRA VITA, PURTROPPO)…
QUI MI FERMO, OMETTO IL RESTO, IN CUI PARLAVO, E PARLO (CHIUNQUE PUO' ANDARE A TROVARE LA MIA “NOTA” DI CUI TRATTASI SU FB...), DI CREARE UN MOVIMENTO POLITICO, NUOVO, PER IL QUALE SUGGERIVO IL NOME – PROVVISORIO, IN QUANTO CAMBIABILE DI COMUNE ACCORDO, “L’UOMO PRIMA DI TUTTO!”… (SCRITTO GIUSTO COSI’, COMPRESO IL PUNTO ESCLAMATIVO… TUTTO HA UN SIGNIFICATO E RIASSUME LO SCOPO PRINCIPALE NEL NOME STESSO: L’UOMO, INTESO COME L’INTERO GENERE UMANO, SENZA DISTINZIONE DI SESSO, RELIGIONE, IDEE POLITICHE, ECC., VIENE, E DEVE VENIRE, PRIMA DELL’EURO, DELL’EUROPA, DELLE BANCHE, DEI BANCHIERI, DELLA MALEDETTA BCE-BANCA CENTRALE EUROPEA, PRIMA DELLO STESSO STATO… PARAFRASANDO…”SENZA PERSONE NON VI E’ STATO!”…).
CONCLUDEVO, DICENDO: “VI PREGO, ORGANIZZIAMOCI, NON MOLLIAMO!!!
ASPETTO LE VOSTRE RISPOSTE CONCRETE, I VOSTRI COMMENTI, CRITICHE (SE COSTRUTTIVE), SUGGERIMENTI, ECC. ECC.
ADDI’ 04 OTTOBRE 2013.
FIRMATO, SALVATORE BRUNO BOSSIO”

ORA, BREVEMENTE, AGGIUNGO:
NEGLI SCORSI MESI DI MAGGIO/GIUGNO DEL C.A. 2014 (IN TEMPI UTILI) SCRIVEVO IN PUBBLICO SU FB (SULLA MIA BACHECA) ED ANCHE NEL GRUPPO FB, “CHIUSO”, DEI “LAVORATORI E LAVORATRICI IN MOBILITA' (IN DEROGA) REGIONE CALABRIA”, CHE AD OGGI CONTA OLTRE 2.350 MEMBRI (OLTRE CHE NEL MIO GIA' CITATO GRUPPO FB “IDEE PER NUOVA CLASSE POLITICA CHE NASCA DAL BASSO ED OPERI PER IL POPOLO”), DI DARCI DA FARE NOI CITTADINI IN MOBILITA' IN DEROGA, ED ANCHE DISOCCUPATI E “POVERI DISGRAZIATI”・(IN SENSO UMANO E RISPETTOSO DEL TERMINE), CHE IN CALABRIA SIAMO MIGLIAIA E MIGLIAIA (TIPO 27MILA A FINE 2013 SOLO COME MOBILITA', AD OGGI GIA' 30MILA, E SENZA CONTARE GLI LSU/LPU (ALL'EPOCA NON “STABILIZZATI”) NE' I DISOCCUPATI SENZA NESSUN SUSSIDIO (CHE SONO UNA MASSA ENORME, PURTROPPO, VISTA LA MANCANZA DI LAVORO A CAUSA DELLA CRISI, CHE CI STA DISTRUGGENDO...), DICEVO, LANCIAI L'IDEA DI CANDIDARCI NOI DISOCCUPATI E MOBILITATI, CON UNA NOSTRA SPECIFICA LISTA, ALLE (ORMAI SCORSE) ELEZIONI REGIONALI DI NOVEMBRE 2014... PURTROPPO TALE MIA IDEA, FORSE ANCHE PERCHE' OCCORREVA RACCOGLIERE LE FIRME, OLTRE TREMILA, SPENDERE TEMPO E SOLDI (DENARO CHE, OVVIAMENTE, NOI ・DATO CHE NON VENIAMO MAI PAGATI PUNTUALMENTE ・NON AVEVAMO), NON VENNE CALDEGGIATA/APPOGGIATA DA NESSUNO....E SIAMO AD OGGI!!!
SPERIAMO CHE QUESTA VOLTA, IN OCCASIONE DELLA COSTITUZIONE DEL NOSTRO COMITATO SPONTANEO DI VOLONTARIATO DENOMINATO “CO.L.MO.DER. CALABRIA – COMITATO LAVORATORI IN MOBILITA' IN DEROGA CALABRIA”, SIA LA VOLTA BUONA! ANCHE PERCHE' NOTO CHE DOBBIAMO STARE MOLTO ATTENTI ALLE VIRGOLE, ALLE PAUSE, ALLE PAROLE CHE SCRIVIAMO, IN QUANTO PIU' VOLTE STIAMO RISCHIANDO DI ESSERE FRAINTESI, INTERPRETATI MALE, COME TIRANNI NON DEMOCRATICI, ANZICHE' COLLEGHI DI SVENTURA CHE VOGLIONO DARSI DA FARE PER IL BENE DI TUTTI NOI DEL COSTITUENDO COMITATO....
GIA' OGGI POMERIGGIO (DOMENICA 21 DICEMBRE 2014...) - IN OCCASIONE DELLA MIA RISPOSTA SCRITTA AD ALCUNI “TRAVISAMENTI INTERPRETATIVI” PARTITI GIA' DA DUE O TRE GIORNI ADDIETRO, MA AGGRAVATISI PROPRIO STAMATTINA ED OGGI POMERIGGIO – HO SCRITTO SU FB, E NEI VARI GRUPPI, COMPRESO QUELLO DEL NOSTRO COSTITUENDO COMITATO, QUANTO SEGUE (QUI LO TRASCRIVO, ED EVITO DI DILUNGARMI):
“...nessuno ci paga, nessuno ci manda, nessuno ci obbliga.... Tutto ciò che io ed altri colleghi di sventura in mobilità, in questa valle di lacrime, stiamo cercando di fare (organizzazione della costituzione del Comitato Lavoratori in Mobilità in deroga Calabria) nasce dai suggerimenti avuti, dalle notizie apprese, dalla volontà ferrea di cercare di fare qualcosa di utile per noi stessi colleghi di sventura e, perché no, anche per gli altri (in via trasversale)...dare suggerimenti, avere risposte concrete, proporre attivamente soluzioni tecniche, ecc. ecc., nulla di più e nulla di meno... Dietro di noi - a parte noi stessi - ci siamo solo NOI TUTTI MESSI INSIEME, SOLO L'UNIONE FA LA FORZA....!
Addì (domenica) 21 dicembre 2014.
Salvatore BRUNO BOSSIO

ALCUNE PROPOSTE PER LA CALABRIA... (N.B.: MODIFICABILI/INTEGRABILI)
Ecco alcuni (e sottolineo la parola “alcuni”) specìfici interventi che – suggeriti dalla Fonte che, per onestà intellettuale, citerò fra poco – faccio miei, facciamo nostri, in quanto li riteniamo essenziali per rilanciare il benessere delle nostre comunità: (Fonte: “LIBRO BIANCO PER LA CALABRIA” dell'Associazione “New Deal per la Calabria”, affluente regionale del più generale Movimento Roosevelt)
1) Alta scuola di formazione civile e politologica.
Una eccellenza formativa, in grado di attrarre studenti da ogni parte del mondo per la qualità e la varietà di un insegnamento multidisciplinare affidato alle cure di scienziati, premi nobel, docenti di respiro internazionale, esperti anche non accademici di sicuro prestigio, protagonisti del nostro tempo di ogni latitudine geografica e culturale.
2) Zes (Zona Economia Speciale) per il porto di Gioia Tauro.
Incentivi fiscali ed agevolazioni statali per attrarre investimenti stranieri e sviluppare un'area che conosce un altissimo tasso di disoccupazione giovanile, ma che avrebbe grandi potenzialità di sviluppo.
3) Gestione lungimirante e preventiva delle aree di interesse sismico e idrogeologico.
Interventi mirati per la messa in sicurezza di luoghi ed edifici pericolanti. Un grande piano destinato a limitare possibili rischi e l'eventuale ripetersi di drammi figli dell' incuria umana (e, aggiungiamo noi: vaste opere di movimento terra, regimazione acque, lotta alle frane, salvaguardia dei fiumi, con l'utilizzo dei fondi europei disponibili, presenti e futuri).
4) Parco delle Serre.
Una delle più belle zone della Calabria, finalmente destinata allo splendore che merita. Una struttura potenzialmente in grado di sviluppare enorme interesse e presenze turistiche nazionali e internazionali.
(Il Parco naturale regionale delle Serre è un'area naturale protetta della regione Calabria, istituita nel 2004. Situato tra l'Aspromonte e la Sila, è percorso da due lunghe catene montuose, da grandi boschi, tra cui il bosco di Stilo, e da corsi d'acqua con cascate come la cascata del Marmarico (la pi・alta, di 118 m), nel comune di Bivongi, e la cascata di Pietra Cupa, sulla fiumara Assi di Guardavalle – Fonte: Wikipedia)
5) Istituzione di un corpo di volontari istituzionali.
Dare vita ad una formazione di eccellenza, costituita dalle migliori intelligenze ed energie calabresi, e destinata a fronteggiare e limitare i crescenti drammi sociali.
6) Sistemazione del lungomare Palmi-Gioia di Tauro e valorizzazione piena del parco fluviale attiguo.
Costruzione di un'opera in grado di unire i lungomari di Palmi e Gioia Tauro e strutturazione di una intera area pronta a riscoprire una forte vocazione turistica.
7) Semplificazione dell'accesso al credito.
Interventi legislativi mirati allo sblocco del credito, anche mediante l'eventuale creazione di un nuovo istituto a partecipazione pubblica, in grado di finanziare le migliori idee imprenditoriali del territorio calabrese.
(ricordo a tutti che l’attuale pubblicità su Radio24 ci ricorda che la Regione Lombardia lo ha fatto per ben 500 milioni di euro, proprio in questo fine anno 2014…)
8) Completamento del porto di Giovino.
Si tratta di un'opera fondamentale per il futuro di Catanzaro. Un intervento infrastrutturale strategico.
(Catanzaro Lido ・ il quartiere costiero di Catanzaro; situato in linea d'aria 8 km (16 km percorrendo la SP17) a sud rispetto al centro cittadino, si estende per circa 5 km lungo la costa ionica. Originariamente denominata Marina di Catanzaro, insieme ai quartieri Aranceto, Corvo, Fortuna, Casciolino, Giovino e Barone forma la 4a Circoscrizione territoriale di Catanzaro. Pi・che periferia viene considerato dai cittadini catanzaresi come un vero e proprio centro cittadino sul mare, il "centro turistico-balneare" di Catanzaro. Nel quartiere ・presente un lungomare di circa 2 km lungo il quale sono situati numerosi centri di ristorazione, bar, locali notturni e alberghi.
Proprio dal quartiere inizia il tratto di costa di circa 20 km che va fino a Soverato soggetto ad importanti flussi turistici estivi. Situato tra la foce del Corace e il rione Casciolino, ・anche sede di un piccolo porto turistico ed ・attraversato dalla linea ferroviaria e dalla strada statale jonica (SS106/E90), importanti arterie di comunicazione che uniscono Reggio Calabria a Taranto, costeggiando il Mar Jonio e passando da Crotone ・Fonte: Wikipedia)
9) Mobilità sul cosentino.
Riqualificazione delle reti ferroviarie e metropolitane, ora sottoutilizzate, per migliorare i collegamenti di aree intere a rischio di isolamento sociale ed economico.
10) Rilancio del comparto agricolo.
Un settore vitale per l'intera Calabria, a partire dalla valorizzazione di un prodotto unico come il bergamotto (ma non solo, diciamo noi, in quanto penso, pensiamo, ad investimenti per una decisa lotta alle malattie contro l'ulivo, il castagno, il ciliegio, la vite, ecc. ecc.). Un forte intervento pubblico per migliorare un settore di potenziale eccellenza e renderlo in grado di essere competitivo sui mercati globali.
11) Alta velocità.
Perché l'alta velocità deve finire a Napoli? Il consiglio regionale chieda e pretenda rispetto dal governo nazionale e ottenga l'implementazione, anche sul territorio calabrese, di questa importante e strategica infrastruttura tecnologica.
12) Messa in sicurezza del porto di Vibo Marina e del litorale.
La presenza del porto costituisce un’importante opera per il rilancio del sistema economico produttivo dell'intera provincia di Vibo Valentia, sia da un punto di vista turistico che commerciale.
(Vibo Marina ・una frazione di circa 10.000 abitanti del comune di Vibo Valentia in Calabria, situata sul mar Tirreno nel golfo di Sant'Eufemia. Il suo territorio ・sede di una delle pi・significative aree industriali presenti nella provincia, cos・come importante risulta il suo porto, specializzato nella distribuzione dei petroli e del cemento, nel commercio di prodotti ittici e nel turismo (collegamenti da e per le Isole Eolie). ネ sede di una delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera pi・grandi d'Italia (con giurisdizione che va da Nicotera aMaratea), così come è sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza ・Fonte: Wikipedia)
13) Immigrazione.
Gli immigrati pongono questioni di gestione in ambito urbano e territoriale con ricadute in termini di sicurezza urbana e conseguenti profili socio-economici.
E' necessario che la classe politica prenda atto di questa pressione umana e crei strumenti legislativi che a loro volta avviino processi virtuosi di ricadute attraverso l'integrazione nelle città, oramai, sempre più, inter-etniche.
14) Avvio di impianti per il riciclaggio dei rifiuti in loco (separazione metalli, ecc.).
15) Per le donne, progetti di lavoro nelle scuole a supporto degli studenti portatori di handicap.


MANIFESTO “NEW DEAL” PER LA CALABRIA...
L'Italia e l'Europa vivono una fase di profonda depressione. Le regioni più deboli, in particolare la Calabria, sono afflitte da un tasso di disoccupazione giovanile che spesso supera il 50%. Il ricco Occidente è diventato, ormai, un luogo di miseria e di esclusione sociale. Non si può negarlo, il dramma storico è sotto gli occhi di tutti noi.
I disoccupati, i precari, i lavoratori mal pagati, gli studenti senza futuro, i pensionati ridotti in miseria, gli artigiani, i commercianti, i professionisti, i piccoli e medi imprenditori, i grandi industriali strozzati dalle banche e dai neo-feudatari globali devono oggi combattere uniti contro un nemico sfuggente e comune. Un nemico occulto, divenuto motore e artefice di una globalizzazione tecnocratica e anti-democratica, che parla in pubblico per bocca dei vari Monti, Draghi, Merkel, Schaüble, Weidmann, Lagarde, ecc., sacerdoti e predicatori di una teologia perversa che distilla, veicola e induce alla venerazione di false credenze e falsi dogmi.
Noi non intendiamo assistere passivamente agli eventi. Vogliamo la salvaguardia delle istituzioni democratiche.
L'Italia, uscita dalla guerra povera, ancora semi-analfabeta e distrutta, divenne in pochi anni una delle principali potenze industriali del pianeta, grazie anche e soprattutto alla pratica e concreta realizzazione del famoso “Piano Marshall”.
Come è stata costruita la ricchezza dell'Occidente post-bellico? Con il pareggio di bilancio? Con il sacrificio del progetto di vita di milioni di individui e famiglie? Con il contenimento del deficit? Con gli investimenti privati presuntivamente stimolati dall'abbassamento del costo del lavoro?
Niente affatto. Il miracolo italiano ed europeo, figlio della lungimiranza delle classi dirigenti statunitensi dell'epoca, è il risultato di politiche esattamente opposte rispetto a quelle ora prevalenti.
La progettazione e l'implementazione di grandi opere infrastrutturali, pianificate e finanziate dai pubblici poteri, diedero stimolo e impulso ad una ripartenza per certi versi eccezionale ed inaspettata delle nazioni del Vecchio continente, in un contesto di welfare diffuso che assicurava a tutti e a ciascuno di essere inserito nel perimetro della dignità umana. Il saggio ruolo esercitato dalle entità dello Stato, accorte nell'esercitare un dinamismo propulsivo per dispiegare adeguatamente il funzionamento di comparti economici dal valore strategico (trasporti, energia, difesa dell'ambiente, ecc.), si rivelava complessivamente benefico, permettendo a tanti bravi imprenditori privati di poter usufruire di quelle infrastrutture materiali e immateriali indispensabili per realizzare legittimi profitti su ampia scala, in grado a loro volta di generare ricchezza, nuovi investimenti e aumento dell'occupazione lavorativa.
Quel mondo - non privo di inefficienze, sprechi, corruttele, enormi margini di miglioramento - in confronto ai plumbei scenari attuali sembra la mitica età dell'oro, una sorta di paradiso in terra.
Quel mondo è crollato sotto le macerie del Muro di Berlino e degli eventi complessi che vi hanno fatto seguito, a livello italiano, euroasiatico, euroatlantico e globale.
Quel mondo e la felice traiettoria dell'uomo sono stati sepolti da un mare di menzogne, che tendono in ultima analisi a cancellare i tanti diritti civili, economici e politici conquistati in quegli anni dalle classi popolari.
Tuttavia, è possibile tornare a vivere una nuova età dell'oro riscoprendo la forza e la validità di un modo di operare già dimostratosi vincente alla prova dei fatti.
Basta con la retorica subdola del rigore dei conti, con l'isteria del pareggio di bilancio e del consolidamento fiscale. Sì alla grande realizzazione di progetti infrastrutturali, anche finanziati in deficit, (ma ciò che oggi è deficit, sapientemente investito, può significare domani aumento del Pil e riduzione dello stesso deficit e del debito pubblico, se e quando ciò occorra) in grado di far ripartire la spirale virtuosa dell'occupazione e della produzione di profitti, a tutela dei progetti di vita di tantissimi giovani e meno giovani drammaticamente esclusi dal mondo del lavoro, disperati, privati della possibilità di esperire una vita degna di essere vissuta.
Un essere umano che non abbia la possibilità di lavorare e guadagnarsi con orgoglio e soddisfazione la propria autonomia materiale non è libero nemmeno a livello morale e spirituale. E un uomo che non sia libero, non può neanche definirsi tale.
Noi proponiamo, quindi, a livello nazionale e sovranazionale, in quanto declinazione regionale del Movimento Roosevelt, di rendere costituzionale il principio della “piena occupazione”, la cui attuazione sia affidata ad Alte autorità per la piena occupazione, composte da rappresentanti del settore pubblico e di quello privato, da forze sindacali e delle varie categorie industriali, commerciali, professionali.
Non proponiamo quindi un reddito di cittadinanza parassitario e dalle possibili ricadute inflazionistiche, ma l'obbligo per i poteri pubblici - in collaborazione con settori privati - di garantire lavoro vero e dignitoso, formazione e aggiornamento professionale continuo. A ciascuno, secondo i propri meriti e talenti, sia data la possibilità di arricchire indefinitamente, ma a nessuno sia negata la possibilità concreta di guadagnare quello che gli occorre per realizzare in modo decoroso e dignitoso il proprio progetto di vita.
L'immissione di nuova forza lavoro genererà in concreto un aumento della produttività e della capacità di consumo delle popolazioni, un circolo virtuoso in grado di supportare la nascita di nuove attività imprenditoriali, commerciali, professionali e artigianali e il rilancio o il consolidamento delle vecchie.
In particolare, pur nel rispetto dei limiti imposti ad un governo regionale costretto a rispondere ad alcuni vincoli di spesa, noi chiediamo espressamente che:
1) Il consiglio regionale si impegni a demistificare l'imbroglio della “virtuosità nei conti”, spiegando ai cittadini come una spesa pubblica lungimirante, strategica e virtuosa altro non sia se non fonte certa di conseguente ricchezza privata per tutti e per ciascuno.
2) Il consiglio regionale metta al centro della sua azione politica l'idea di realizzare la piena occupazione, direttamente o valorizzando dove sia possibile le migliori risorse dell'imprenditoria privata .
3) I pubblici poteri, tornati a rivestire un ruolo fondamentale di propulsione mirata e sapiente, non dovranno garantire salari di sussistenza pagati sulla base della creazione di lavori fittizi o inutili. Al contrario, la Regione dovrà impegnarsi nel progettare e completare opere importanti dal sapore strategico difficilmente alla portata del singolo imprenditore privato.
4) A tal fine, è utile pensare al potenziamento della mobilità, su gomma o di natura ferroviaria, particolarmente carente in alcune zone della Calabria ora isolate e depresse.
5) E' indispensabile poi ripensare un nuovo modello sanitario, in grado di garantire al cittadino quel diritto costituzionale alla salute ora nei fatti negato.
6) La Regione si impegni poi a garantire il massimo sostegno al mondo della cultura e delle Università, consentendo la formazione in loco di vere eccellenze, in grado di trasformare il territorio intero in punto di riferimento per le migliori intelligenze ovunque dislocate.
7) Il consiglio regionale si impegni fin da ora ad ingaggiare un robusto braccio di ferro con il governo centrale, comunicando di non voler accettare la logica dei tagli ma promettendo, al contrario, un progressivo sforamento del deficit di bilancio fino all'avvenuta realizzazione della piena occupazione regionale, al potenziamento del comparto sanitario e al completamento di un piano di opere infrastrutturali, materiali e immateriali.
8) Il consiglio regionale calabrese si impegni a valorizzare il comparto del turismo e del rilancio dei beni archeologici, tutt'ora confinati in uno stato di penosa incuria, attraverso la realizzazione di un alto commissariato regionale, in grado di supervisionare un numero cospicuo di opere pubbliche o private destinate a rendere attrattive le nostre coste.
9) Il consiglio regionale calabrese si impegni a valorizzare l'agricoltura locale e le sue preziose peculiarità (a partire dalla valorizzazione di un prodotto unico come il bergamotto, ma non solo, in quanto pensiamo ad investimenti per una decisa lotta alle malattie contro l'ulivo, il castagno, il ciliegio, la vite, ecc. ecc.), predisponendo inoltre un piano idrogeologico per la salvaguardia dei territori più vulnerabili, accompagnato da un poderoso piano per la messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici pericolanti, e vaste opere di movimento terra, regimazione acque, lotta alle frane, salvaguardia dei fiumi, con l’utilizzo dei fondi europei disponibili (presenti e futuri).
(Fonte: “LIBRO BIANCO PER LA CALABRIA” dell'Associazione “New Deal per la Calabria”, affluente regionale del più generale Movimento Roosevelt)

Addì (domenica) 21 dicembre 2014.





lunedì 8 dicembre 2014

POPOLO ITALIANO, I MIEI RINGRAZIAMENTI PER QUELLO CHE SI E' VOLUTO NON FARE IN QUESTE 5 GG. DEL COORD. NOVE DIC.!!! (08.12.2014)

 BRUNO BOSSIO Salvatore
(Cittadino italiano deluso)

Amici e conoscenti tutti,
PURTROPPO, ESSENDO STATI - COME SUOL DIRSI - SOLO IN “QUATTRO GATTI” NEI NUMEROSI PRESIDI ITALIANI, SIN DAL 1° GIORNO (05/12/2014) AD OGGI 08/12/2014 (E SI PRESUME, ORMAI, ANCHE DOMANI, 09/12/2014, ULTIMO DEI CINQUE GIORNI PREVISTI DI MANIFESTAZIONE IN PIAZZA), DOBBIAMO ARRENDERCI ALL‘EVIDENZA: FLOP TOTALE (LO RICONOSCO A MALINCUORE, CON ENORME DISPIACERE MISTO A DELUSIONE, DA CITTADINO ITALIANO, NON FACENTE PARTE NE’ DEL COORDINAMENTO NE’ DEL PRESIDIO COSENZA NORD, MA ADERENTE DA ESTERNO SIN DALL’ANNO SCORSO…)…!!!

PERTANTO,
  IL MIO PIU’ SINCERO
GRAZIE A TUTTI VOI!


Desidero esprimere il mio più sincero ringraziamento e la mia più profonda gratitudine per la “enorme” partecipazione (poche decine e/o centinaia di persone in tutta Italia, contro i milioni di persone dell‘anno scorso!!!)...!!!
Il mio grande rammarico è quello di constatare sul campo che GLI ITALIANI, IL POPOLO ITALIANO, NON HA PIU’ NEMMENO LA VOLONTA’, LA FORZA D’ANIMO DI DIFENDERSI, DI LOTTARE, DI SCENDERE IN PIAZZA PER CERCARE DI TUTELARE I PROPRI PIU’ BASILARI DIRITTI CALPESTATI DALLA CASTA ASSASSINA.
Un grazie sentito anche alle Forze dell'Ordine, con le quali mai abbiamo avuto problemi, e ci siamo sempre rispettati e “voluti bene”, ciascuno – ovviamente – nell'ambito del proprio ruolo e delle proprie prerogative.
Ringrazio, inoltre, gli amici - prima ancòra che Organizzatori - del Presidio Cosenza Nord a Quattromiglia di Rende (CS), uscita Asr (Francesco De Marco, alias Diego De Cosentia su Fb, e Francesco Fazio), nonché l‘amico attivista - sempre presente - Roberto Corsi.
LOTTANDO SI PUO’ ANCHE PERDERE, MA RINUNCIANDO A LOTTARE SI E’ GIA’ PERSO IN PARTENZA!
Mentre continuerà il mio impegno, da cittadino, per quel po’ che mi sarà possibile fare in favore di tutti, concludo con una frase memorabile scritta sul mausoleo di El Alamein: “Mancò la Fortuna, non il Valore” (allego foto).

“Grazie a tutti” Voi - Popolo Italiano - “per quello che siete riusciti a NON fare!”
“Grazie a tutti per quello che avete voluto NON fare!”
“Grazia a tutti per aver deciso di regalarvi…un governo ladro e corrotto, un governo che vi ha plagiati, vi ha plasmati…!”


Addì 08/12/2014.


  Salvatore BRUNO BOSSIO





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sabato 22 novembre 2014

MIE “PREVISIONI” SULL’ESITO DELLE IMMINENTI ELEZIONI REGIONALI CALABRESI DI DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014...

MIE “PREVISIONI” SULL’ESITO DELLE IMMINENTI ELEZIONI REGIONALI CALABRESI DI DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014...

Amici e conoscenti, ecco - per intero, qui di séguito, senza nessuna modifica o integrazione - cosa scrissi (“verba volant, scripta manent)” in data 22/02/2013, venerdi, potete controllare, sia sul mio blog che su fb, sulle

“MIE “PREVISIONI” SULL’ESITO DELLE IMMINENTI ELEZIONI GOVERNATIVE ITALIANE DEL 24 E 25 FEBBRAIO 2013...



Amici (sia reali che di Fb), lettori e conoscenti vari,
a mio modestissimo parere (non sono nessuno, tranne che me stesso, ma lo esprimo lo stesso…), le imminenti elezioni sfoceranno in una SITUAZIONE DI TOTALE INGOVERNABILITA’ che - dopo circa sei mesi - verso ottobre c.a. 2013 - porterà a NUOVE ELEZIONI, che - a quel punto - non potendosi più presentare Bersani, Monti e tutti gli altri attuali candidati premier (compreso il presidente Berlusconi, il segretario Alfano, ecc.) - VEDRANNO MATTEO RENZI VINCERE E DIVENTARE PREMIER CON UNA MAGGIORANZA GRANDISSIMA…..
N.B.: I 150/200 (tra Camera e Senato) che saranno eletti in Parlamento con il M5S di Beppe Grillo - al 99% “inesperti” a causa dell’inesperienza di Governo (dato che sono tutti nuovi, gente onesta ed istruita sì, ma - appunto - senza nessuna esperienza significativa, al massimo portatori di piccole esperienze in piccole e piccolissime amministrazioni locali e/o soltanto candidati negli enti locali, ma neppure eletti in quanto perdenti…) - dicevo, a causa di tale totale inesperienza, non concluderanno un granché e, tra le altre cose, dovranno pure stare attenti a non affidarsi “ad occhi chiusi” ai tanti “esperti esterni” che faranno loro la corte per “consigliarli” una volta eletti, cioè da martedi p.v. (26 febbraio 2013) in poi (col rischio di essere manovrati senza accorgersene…)…
Non mi dilungo oltre. A buon intenditor poche parole bastano…
RicordateVi la data di oggi (22 febbraio 2013), in cui ho scritto il presente post, perché fra qualche mese, al massimo entro fine c.a. 2013, vedremo se ci avrò “azzeccato”… E, tra l‘altro, io sono il primo ad augurarmi di sbagliare, nel senso che - invece - intimamente spererei che si arrivasse ad eleggere un Governo stabile e forte (chiunque dovesse vincere, destra o sinistra…) che facesse “cose buone” - e anche velocemente - per TUTTI i cittadini italiani, a cominciare dalle classi più deboli e bisognose (fino ad oggi “maltrattate” oltre ogni immaginazione…), senza - ovviamente - dimenticare le PMI (Piccole Medie Imprese), le quali - anch‘esse - pur costituendo il 97%-98% di tutte le imprese italiane, quindi l’ossatura dello Stato italiano, sono state portate tutte alla cessazione dell‘attività (migliaia al giorno nell‘ultimo anno appena trascorso, ed anche oggi, nel 2013…), con conseguente aumento della disoccupazione e - in una spirale senza fine - data l‘assenza assoluta di interventi governativi anticiclici dell‘attuale Governo Monti - ulteriore aggravamento della crisi economica: si rischia la cosa più grave, la DEPRESSIONE ECONOMICA (la depressione, intesa come malattia, in tanti cittadini l‘abbiamo già, e ciò si è visto, purtroppo, dai tanti suicidi verificatisi, sia di imprenditori indebitati che di lavoratori rimasti disoccupati…)…


ADDI’ (VENERDI) 22 FEBBRAIO 2013.

Salvatore Bruno Bossio (Ragioniere - Libero Pensatore)”


ORA, DITEMI VOI SE SULLA MAGGIOR PARTE DELLE COSE, SULLA SOSTANZA INSOMMA, CON MIO RAMMARICO, IN QUANTO - COME SCRISSI - AVREI PREFERITO SBAGLIARMI, NON CI AZZECCAI… (VITTORIA DI RENZI, CON UNA FORTE MAGGIORANZA ALLE EUROPEE, ANCHE SE - ANZICHE’ ELETTO DAL POPOLO ITALIANO - E’ STATO SOLO NOMINATO DAL PRESIDENTE NAPOLITANO, M5S CHE DELUDE, COSE “NON BUONE” CHE STA FACENDO IL GOVERNO RENZI, MANCATI PROVVEDIMENTI ANTICICLICI, CONSEGUENTE AGGRAVAMENTO DELLA CRISI ECONOMICA, RISCHIO DEPRESSIONE ECONOMICA AUMENTATO, SUICIDI AUMENTATI…)…
EPPURE, LO RIPETO, AVREI TANTO VOLUTO SBAGLIARMI!

EccoVi ora le

MIE “PREVISIONI” SULL’ESITO DELLE IMMINENTI ELEZIONI REGIONALI CALABRESI DI DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014...



Amici (sia reali che di Fb), lettori e conoscenti vari,
a mio modestissimo parere (non sono nessuno, tranne che me stesso, ma lo esprimo lo stesso…), le imminenti elezioni regionali calabresi - a causa del malgoverno di questi anni della Giunta, di centro-destra, del Governatore (dimissionario perché condannato dalla magistratura) Giuseppe Scopelliti - vedranno, oltre ad un fortissimo ASTENSIONISMO - una vittoria schiacciante del candidato, di centro-sinistra, Mario Oliverio, e ciò non per grossi meriti suoi e dei candidati delle varie liste con lui collegate, bensì per - ripeto - i GROSSI DEMERITI dell‘amministrazione regionale a guida Scopelliti…
In altre parole, questa volta, come non mai, per Mario Oliverio, vale la frase di quella pubblicità commerciale della tv di qualche tempo fa, che diceva, se non erro, “Ti piace vincere facile?” (anche se la frase corretta, in italiano, sarebbe “Ti piace vincere facilmente?”, ma tant’è!)…
Tutto il resto, purtroppo, resterà parecchio indietro…
Non mi dilungo oltre. A buon intenditor poche parole bastano…
Però, a correzione di quanto ha affermato Renzi ieri sera a Cosenza dico quanto ségue:
Premesso che ricordo benissimo che Renzi stesso, prima delle scorse elezioni europee, diceva che qualunque fosse stato il risultato delle stesse, lo stesso (risultato) non sarebbe stato indicativo per l’Italia, per il governo italiano insomma… Poi stravinse col 42% e passa (anche se io aggiungo che non fu una grossa percentuale, se teniamo conto del fortissimo astensionismo che si verificò già allora…) e - sùbito - iniziò a dire, ed a comportarsi, come tutti sappiamo, come se davvero il Popolo italiano gli avesse dato il 42% e passa delle preferenze, cosa non affatto vera, in effetti, lo capiamo tutti (una cosa sono le elezioni europee, tutt‘altra cosa le elezioni governative, tutt‘altra cosa ancòra la nomina di Renzi (anziché la sua elezione); ricordo a me stesso ed a tutti che, ancòra oggi, l‘ultimo Presidente del consiglio eletto democraticamente dal Popolo resta Silvio Berlusconi, checché se ne dica o pensi (quindi, in ordine di tempo, né Monti, né Letta né Renzi!)…).
Prima cosa, caro Renzi, nella vita impara ad essere coerente ed a non utilizzare solo i dati che ti convengono, tralasciando gli altri…
Seconda cosa, Caro Renzi, e chiudo, queste votazioni regionali calabresi - a differenza di quanto tu ieri sera hai detto a Cosenza - non sono affatto un TEST, non sono rappresentative a livello nazionale, in quanto - mentre qui a livello regionale - ripeto - per il centro-sinistra trattasi di “vincere facile” in base, soprattutto, ai demeriti della giunta di centro-destra, a livello nazionale - e poi lo vedrai e lo vedremo tutti - la cosa sarà tutta diversa, in quanto noi Popolo italiano non stiamo vedendo “cose buone” per tutti da parte del tuo “Governo“, ma solo imposte, tasse e niente più… Di lavoro, investimenti e conseguente sviluppo neppure l‘ombra!!!
Gente, ricordateVi la data di oggi (22 novembre 2014), in cui ho scritto il presente post, perché già domani notte, al massimo lunedi p.v., sapremo chi avrà vinto alle regionali calabresi, e fra qualche tempo (ma non molto), vedremo - se esse saranno tenute - il risultato delle elezioni governative.
Vedremo, quindi, se ci avrò “azzeccato”…


ADDI’ (SABATO) 22 NOVEMBRE 2014.

Salvatore Bruno Bossio (Ragioniere - Libero Pensatore)





ECCO COSA AVREMMO DETTO, E CHIESTO, NOI LAVORATORI IN MOBILITA' IN DEROGA, AL PRESIDENTE RENZI, IERI SERA, A COSENZA...

AMICI, CONOSCENTI E COLLEGHI DI SVENTURA (IN MOBILITA‘ IN DEROGA), ECCO COSA AVREMMO DETTO - E, SOPRATTUTTO, CHIESTO - COL MASSIM ORISPETTO - IERI SERA A RENZI, A COSENZA, SE AVESSE VOLUTO CHIAMARE ED ASCOLTARE LA NOSTRA DELEGAZIONE (COMPOSTA DA TRE O QUATTRO PERSONE AL MASSIMO, COME CI AVEVA CHIESTO, E PROMESSO, UNA DELLE SUE GUARDIE DEL CORPO); COSA CHE, POI, PURTROPPO, OVVIAMENTE NON PER NOSTRA VOLONTA’, NON E’ AVVENUTA, CON NOSTRA GRANDE DELUSIONE, DOPO AVER PRESO TANTO FREDDO, UNA SERATA INTERA ALL‘ESTERNO (IN QUANTO, DENTRO, GLI ADDETTI ALLA SICUREZZA, NON CI HANNO FATTO ENTRARE, PER MOTIVI DI ORDINE PUBBLICO, ESSENDO NOI - SECONDO LORO - DEI “FACINOROSI”…)…

Premesso che non avevamo portato nulla di scritto (a parte il solito striscione di noi Lavoratori in mobilità in deroga di Cosenza - GASD - di cui alle foto), sia perché eravamo - come al solito, purtroppo - quattro gatti e sia perché la possibilità di poter parlare con Renzi non era prevista, e si era prospettata lì lì, all’improvviso, ad inizio serata,
Ciò premesso,
La nostra delegazione, da noi stessi democraticamente scelta tra i pochi di noi lì presenti (e disponibili a parlare), sarebbe stata composta da tre persone, e cioè da Mario Argondizzo, Salvatore Tortora ed il sottoscritto Salvatore Bruno Bossio, e, appunto, parlando - come suol dirsi - “a braccio”, avremmo detto, e chiesto, col massimo rispetto, a Renzi quanto ségue (grosso modo, ciascuno col proprio modo di esprimersi, quindi ciascuno “mettendoci del suo”…):
(ecco, di séguito, più o meno, poche parole perché il tempo che ci avrebbe concesso era pochissimo per ciascuno di noi, mi pare si parlasse di venti minuti da suddividere in quattro persone, quello che avrei detto, e chiesto, io, sempre col massimo rispetto…)

“Buona sera Presidente!
Lei ha 39 anni di età, io 51, quindi sono più anziano di lei e - dato che sono pure ragioniere (di professione, quando lavoravo, ora purtroppo sono in mobilità in deoga…), e quindi abituato a maneggiare “numeri”, più che parole (anche se, per hobby, mi piace pure scrivere) - col massimo rispetto - le chiedo di ascoltare le nostre richieste, senza interrompermi, per favore, visto che il tempo a mia disposizione è poco; richieste, che elenco in punti per semplicità e chiarezza, punti ai quali lei dovrebbe rispondere - poi - al più presto - con FATTI CONCRETI (e non con battute, mi perdoni la franchezza, perché noi e le nostre famiglie siamo letteralmente alla fame, ed abbiamo bisogno di soldi e di lavoro per poter vivere):
 1) per prima cosa, in contemporanea al punto seguente, perchè nel frattempo dobbiamo poter acquistare il cibo, dateci LAVORO serio, retribuito puntualmente ed utile per l’intera collettività (non - mi perdoni - “palliativi”, come succede oggi, tra l’altro nemmeno pagati puntualmente), sia facendo una legge per immetterci in modo serio nei vari enti, a supporto del loro scarso personale (POLITICHE ATTIVE), e sia avviando investimenti al Sud (anche coi fondi europei), che - come lei mi insegna - portano lavoro e ricchezza diffusa sul territorio, abbassando le tasse ed incoraggiando le imprese ad investire e quindi ad assumere personale, senza dimenticare di sbloccare il settore dell’edilizia - carro trainante, da sempre - che è, ormai, al tracollo (POLITICA ECONOMICA ED INDUSTRIALE),
 2) in contemporanea, dicevo, nell'immediato, massimo impegno a pagarci l'indennità di mobilità in deroga, parecchi siamo fermi al 31 ottobre del 2013 (e tanti altri a molto prima!); quindi saldarci sùbito il 2013 e – presto, a seguire – mettervi in linea coi pagamenti per il 2014 (che, ormai, sta finendo!), come dirò al punto seguente,
 3) approvare la mobilità in deroga per l'intero c.a. 2014, supportare la nostra Regione (che dovrà farvi apposita richiesta), concedendole sùbito una deroga al vostro decreto legge di agosto scorso per prorogare la mobilità anche per il 2015 (ho letto che altra regione italiana è stata già supportata in tal senso) e pagare puntualmente ogni mese le spettanze, senza farci sentire un “peso” per la società, anche perché ciascuno di noi - prima di diventare disoccupato, a causa della crisi - è stato lavoratore dipendente per tanti anni,
 4) eliminare la sconcezza, mi perdoni il termine, della tassazione Irpef separata sull’indennità di mobilità percepita nell’anno successivo rispetto a quello di competenza, imponendo all'Inps (ente erogatore le somme, quindi “sostituto d'imposta”) – io stesso, tempo fa, ho lanciato una petizione online appositamente per questo – di defalcare sùbito le detrazioni spettanti ai singoli percipienti sia per “detrazione per lavoro dipendente” e sia per carichi di famiglia, per non costringere la gente a percepire il rimborso dopo anni di attesa: si mangia giorno per giorno, non fra anni, ed i soldi sono già pochi di per sé...!
Grazie per tutto ciò che farà per noi Presidente. Buona sera e buon lavoro!”


Addì 22/11/2014.

martedì 18 novembre 2014

AMICI, UN'IDEA, UNA RICHIESTA URGENTE AL GOVERNO (ORA RENZI, DOPO DI LUI, ANCHE IL DEMONIO, CHIUNQUE INSOMMA!)....

AMICI, UN'IDEA, UNA RICHIESTA URGENTE AL GOVERNO (ORA RENZI, DOPO DI LUI, ANCHE IL DEMONIO, CHIUNQUE INSOMMA!)....
VISTO CHE ANCORA IL GOVERNO NON SI DECIDE A CREARE LAVORO, VERO E RETRIBUITO PUNTUALMENTE, NELLE MORE (SI SPERA, COMUNQUE AL PIU' PRESTO!), CHE SI FACCIA SUBITO UN DECRETO LEGGE CHE STABILISCA CHE ALLE FAMIGLIE, CAUSA CRISI FINANZIARIA DELLE STESSE A CAUSA DELLA PIU' AMPIA CRISI ECONOMICA IMPERANTE IN TUTT'ITALIA, NON VENGA PIU' TAGLIATA LA CORRENTE ELETTRICA (TAGLIO CHE SEMPRE AVVIENE DOPO DECORSI I FATIDICI 15 GIORNI DALL'AVVENUTA RIDUZIONE DI POTENZA), IN MODO ALMENO DA POTER AVERE IL MINIMO INDISPENSABILE DI CORRENTE ELETTRICA IN CASA, E CHE NON SI TAGLI NEPPURE L'ACQUA, BENE PUBBLICO PRIMARIO, ED IL GAS DI CASA (PER CUCINARE E PER SCALDARSI), AL LIMITE LI SI RIDUCA IN BASE AL NUMERO DELLE PERSONE DI CASA: E CIO' FINO A QUANDO LA GENTE NON PERCEPIRA' UN CERTO REDDITO MINIMO O NON LAVORERA' E PUNTUALMENTE RETRIBUITA.....
NEL FRATTEMPO, PER DETTE MANCATE RIDUZIONI, E PER DETTI MANCATI DISTACCHI, PAGHI LO STATO, CON LA FISCALITA' GENERALE!!! (E, SE NON CE LA FA, LO STATO, NON AUMENTI LE TASSE, BENSI' SI AFFRETTI AD USCIRE DAL MALEDETTO EURO PER BATTERE MONETA PROPRIA!!!)
NON SI PUO' FAR MORIRE LA GENTE, IL POPOLO, DI FAME, DI SETE, DI FREDDO, DI DISPERAZIONE, DI TUTTO INSOMMA!!!!!

AMICI E CONOSCENTI, COSA NE DITE?
SALVATORE BRUNO BOSSIO

domenica 9 novembre 2014

INTERROGAZIONE AI CANDIDATI TUTTI, E PRINCIPALMENTE AI CANDIDATI A PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA, NELLE PROSSIME VOTAZIONI DEL 23 NOVEMBRE.

INTERROGAZIONE AI CANDIDATI TUTTI, E PRINCIPALMENTE AI CANDIDATI A PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA, NELLE PROSSIME VOTAZIONI DEL 23 NOVEMBRE.

Io sottoscritto Salvatore Bruno Bossio, nato a Cosenza e, attualmente, residente a Luzzi (CS), cittadino italiano, facente parte – mio malgrado – degli oltre 28mila disoccupati percettori di indennità di mobilità in deroga calabresi, dopo tanti anni di lavoro, pubblicamente
INTERROGO
i Candidati tutti, ma principalmente i CANDIDATI A PRESIDENTE nelle ormai imminenti elezioni per la nostra regione Calabria,
con preghiera di IMPEGNO SCRITTO a mezzo più veloce possibile per la cittadinanza stessa (che dovrà esprimere la propria scelta elettorale il 23 p.v.), tipo Stampa, Tv, ecc.,
se, come e quanto intendano impegnarsi per la risoluzione dei seguenti problemi (ne elenco solo sei, di cui i primi quattro specìfici per il settore dei cittadini in mobilità in deroga, anche se è ovvio che i problemi a cui dar risposta sono molti di più):
  1. per prima cosa, in contemporanea al punto seguente, perchè nel frattempo dobbiamo campare (e per campare dobbiamo poter mangiare!), dateci LAVORO, LAVORO, LAVORO, RETRIBUITO PUNTUALMENTE MENSILMENTE, PERCHE' IL LAVORO E' DIGNITA', NON CARITA' (e non è una frase fatta: è la pura e semplice verità!), MA LAVORO VERO, RETRIBUITO ED UTILE PER LA COLLETTIVITA' TUTTA (NON PALLIATIVI, TRA L'ALTRO PAGATI SENZA NESSUNA PUNTUALITA' OGGI!),
  2. in contemporanea, dicevo, nell'immediato, massimo impegno a pagarci l'indennità di mobilità in deroga, parecchi siamo fermi (ad oggi) al 31 ottobre del 2013 (e tanti altri a molto prima, addirittura!), cioè avanziamo da novembre 2013 in poi, quindi saldarci il 2013 al più presto possibile e – sùbito a seguire – mettervi in linea coi pagamenti per il 2014 (che sta finendo!), come dirò al punto seguente,
  3. approvare la mobilità in deroga per l'intero c.a. 2014 e chiedere, sin da sùbito, la proroga anche per il 2015 al Governo Centrale (come ho letto che già in altra Regione italiana è stato chiesto ed ottenuto) e mettervi in linea coi pagamenti, che siano più puntuali come in ogni Stato che si rispetti, senza costringere il cittadino a sentirsi un "peso" per la società ed un "percettore di elemosina", i "diritti acquisiti" esistono anche per i lavoratori (quali siamo stati prima di essere licenziati), non solo per voi politici (categoria della quale - con rispetto - Voi fate, o tra poco farete, parte, grazie sempre ai voti della cittadinanza tutta),
  4. eliminare questa porcheria della tassazione Irpef separata, chiedendo all'Inps (ente erogatore le somme, quindi “sostituto d'imposta”) – come ho fatto io con una petizione online in tal senso – di defalcare sùbito le detrazioni spettanti ai singoli percipienti sia per “detrazione per lavoro dipendente” e sia per carichi di famiglia, per non costringere la gente a percepire il rimborso dopo anni di attesa: si mangia giorno per giorno, non fra anni, ed i soldi sono già pochi di per sé...!,
  5. PROBLEMA POZZI NERI (che riguarda tutte le campagne calabresi e non, nel senso che ove non c’è fognatura è ovvio che ci sono i pozzi neri, problema sentito in modo particolare ad Aiello Calabro, i cui citadini sono da tempo sotto la “spada di Damocle” del Signor Procuratore della Repubblica di Paola...e di tutto ciò io già da tempo ho scritto pubblicamente, anche sul mio blog su Google...). SICCOME ALTRE REGIONI ITALIANE (se non erro, Abruzzo, ecc.) HANNO MODIFICATO LA C.D. “LEGGE MERLI” (??), CONCEDENDO LE OPPORTUNE DEROGHE PER LE CAMPAGNE, ECC .ECC., SICCOME LA NOSTRA BENEAMATA REGIONE CALABRIA NON HA PROVVEDUTO IN TAL SENSO RISPETTO ALLA LEGGE NAZIONALE - A QUANTO PARE - ED INVECE POTREBBE FARLO….BEH!, CHE ALMENO – ORA – SI FACCIA SUBITO UNA LEGGE IN TAL SENSO (DEROGATIVO), LEVANDO COSI’ ALLA RADICE IL PROBLEMA AL SIGNOR PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI PAOLA,
  6. SANITA' IN CALABRIA: NOI CITTADINI DOBBIAMO POTER TORNARE A CURARCI, PER COME LA COSTITUZIONE VIGENTE STATUISCE, NON DEVE CONTINUARE AD ESSERE PIU' UN LUSSO , MA TORNARE AD ESSERE UN DIRITTO DI TUTTI I CALABRESI, ANCHE – MA SOPRATTUTTO – PIU' POVERI E MENO FORTUNATI DEGLI ALTRI!



In attesa di Vs/ cortese PUBBLICO E VELOCE riscontro, Cordiali Saluti.
Salvatore Bruno Bossio (Lavoratore in Mobilità in deroga)

P.S.: A DISPOSIZIONE SIN D'ORA PER OGNI ULTERIORE CHIARIMENTO IN MERITO ALLE PROBLEMATICHE ESPOSTE.





https://www.facebook.com/notes/salvatore-bruno-bossio/interrogazione-ai-candidati-tutti-e-principalmente-ai-candidati-a-presidente-del/10201829901988541





sabato 2 agosto 2014

PER ESSERE GERMANIA BISOGNA RUBARE, BARARE… FARE PROPRIO SCHIFO (vedi nota finale) (di Paolo Barnard).

PER ESSERE GERMANIA BISOGNA RUBARE, BARARE… FARE PROPRIO SCHIFO (vedi nota finale).



Volete essere l’economia leader di questa (putrefatta) Eurozona? Facile: barate, ma barate proprio in modo disgustoso, senza vergogna. Ecco le ricette:

A) Inventatevi una Cassa Depositi e Prestiti, dategli il nome di KFW, fategli investire soldi pubblici nelle aziende private nazionali senza che neppure un centesimo di questi soldi compaia nei famigerati conti di Stato, così nessuno a Bruxelles se ne accorge e vi mette le manette.

B) Fate riforme del lavoro che fanno ristagnare i salari nazionali per 12 anni, così le vostre mega industrie nazionali possono esportare a prezzi concorrenziali succhiando il sangue ai loro dipendenti. Ma quando questi s’infuriano (perché non sono tutti idioti), date la colpa delle loro pene non al governo né ai giganti dell’export, no! La colpa è di altri Paesi europei, quelli spendaccioni, stupidi e incapaci.

C) Create un sistema di moneta unica europea che ha in sé un complesso meccanismo finanziario per cui il vostro concorrente industriale numero uno, l’Italia, verrà spazzato via, messo in crisi e deprezzato all’estremo. Così le vostre patetiche PMI (che in questo caso si chiamano Mittelstand) potranno venire in Italia a rubarci i nostri super brevetti e le nostre prodigiose tecnologie per due soldi bucati, e portarsele a casa loro. Oh!, e i lavoratori/imprenditori italiani… bè c’è sempre un gabinetto dove metterli, no?

D) Dettate la legge suprema della competitività in Europa, dove la regola numero uno è, ad esempio, prendere un Monti o una Fornero, promettergli la paghetta finale (consulenze private milionarie in ambito finanziario) a patto che diminuiscano drammaticamente sia i salari italiani che le pensioni. Ma a casa vostra fate esattamente il contrario: diminuite l’età pensionabile e fare addirittura intervenire la Banca Centrale (!) a dire che i salari vanno aumentati.

F) Strombazzare in tutte le sedi di potere Tecnocratico che la vostra disoccupazione è la minore in Europa, quando la verità è che barate da prendervi a schiaffi, perché avete il più alto tasso di lavoratori sottopagati rispetto alla media di reddito nazionale di tutta Europa, ma guarda caso risultano come occupati!

G) Fate la voce grossa sulle RIFORME, che tutti sti Paesi mollicci del sud Europa devono assolutamente fare perché sono spendaccioni, corrotti, incapaci zavorre all’economia del continente. Ma poi nascondete con oculatezza che l’OCSE vi mette al ventottesimo posto su 34 Paesi come efficienza nelle… RIFORME! Cioè siete dei brocchi da vergognarsi. Ma con gli altri fate la voce grossa.

H) Cambiate rapidamente discorso quando qualcuno vi ricorda che prima dell’introduzione dell’euro, cioè della macchina monetaria che vi permette di barare, c’era un piccolo industrioso Paese chiamato Italia che vi faceva un c… così sia in termini di esportazioni, che come innovazione tecnologica, ed era esattamente al vostro pari nei maggiori parametri macroeconomici come Posizione Patrimoniale sull’Estero, Conto delle Partite Correnti e Debito Privato (qui poi noi italiani siamo ancora di gran lunga messi meglio).
I) Vantate di avere una grande autorevole seria mega banca, leader mondiale… mica ste botteghe di pochi spiccioli come hanno gli altri. Ma nascondete di nuovo che sta vostra illustrissima banca non è solo stra-fallita, con un equity capital ratio (l’opposto del leverage ratio) del 2,5%, cioè come avere 15 euro in cassa e avere debiti di miliardi con il Pentagono. E nascondete che sta vostra big bank si è anche accumulata scommesse in derivati (dinamite senza pompieri) per un totale di 20 volte il PIL del vostro stesso Paese. E quando salta quella, la vostra illustrissima banca, salta il mondo. Ma voi zitti! Mentite con la faccia come il c… sul modello mondiale che sta vostra banca putrefatta rappresenta.
Insomma, volete primeggiare in questa Eurozona? Mentite, barate, spogliatevi della minima decenza, siate bugiardi oltre il tollerabile… in altre parole chiamatevi Germania e Deutsche Bank.
p.s. Poi hanno il più alto giro di mazzette in termini assoluti di tutta Europa (Craxi era un pivello). E siccome hanno dato il pretesto (la tragedia dell'Olocausto) ai Sionisti ebrei per massacrare i palestinesi, dovrebbero pagare di tasca loro un piano Marshall per tutta la Palestina. Ma non solo: i tedeschi dovrebbero essere processati per crimini contro l’umanità in Grecia, oggi. Dai, i tedeschi sono nazisti nel DNA, inutile, o l’ONU commissaria la Germania in blocco, oppure continueranno a fare Olocausti. Ce l’hanno nel DNA di essere nazisti.
(Paolo Barnard)



http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=908













venerdì 25 luglio 2014

E' certo che - purtroppo - con le entrate fiscali ormai sempre più calanti e le spese statali/sociali sempre più crescenti...

E' certo che - purtroppo - con le entrate fiscali ormai sempre più calanti e le spese statali/sociali sempre più crescenti (le prime a causa della crisi e conseguenti chiusure di aziende, le seconde a causa dell'aumento costante della disoccupazione) - anche un bambino lo capisce - senza la SPESA A DEFICIT POSITIVO (che solo col ritorno alla SOVRANITA' MONETARIA - e con l'abolizione immediata del pareggio di bilancio - può farsi) di uno Stato Sovrano, l'economia reale non si riprenderà mai più...andrà sempre peggio...
Tutto il resto sono chiacchiere e palliativi, è come sperare di estirpare una malattia curando i sintomi anzichè le cause... Gli ottanta euro di Renzi (e/o qualsiasi altra agevolazione fiscale ai cittadini) insegnano: è come una bilancia, per non farle perdere l'equilibrio, per farla "bilanciare", insomma, se aumenti da una parte devi aumentare anche dall'altra, e se diminuisci da una parte devi contemporaneamente diminuire anche dall'altra, con l'euro maledetto e con l'altrettanto gravissimo errore del pareggio di bilancio, miracoli non ne potrà mai fare nessuno, di qualsiasi colore politico.....
S.re Bruno Bossio 

giovedì 17 luglio 2014

MA SE ANCHE UN BAMBINO E' IN GRADO DI CAPIRE CHE SE I POVERI SONO AUMENTATI VUOL DIRE CHE LE COSE VANNO MALE...


MA SE ANCHE UN BAMBINO E' IN GRADO DI CAPIRE CHE SE I POVERI SONO AUMENTATI VUOL DIRE CHE LE COSE VANNO MALE...




SE ASCOLTATE BENE BENE, ATTENTAMENTE, PER DUE/TRE VOLTE ALMENO, E VI CONCENTRATE E SPREMETE LE MENINGI (EVENTUALMENTE)...CAPIRETE PERCHE' AVEVAMO UNA GALLINA DALLE UOVA D'ORO (LA MONETA SOVRANA) E CE L'HANNO RUBATA, DANDOCI IN CAMBIO L'EURO, UNA MALEDETTA "MONETA A DEBITO" CHE IN SOLI DIECI ANNI CI HA GIA' RIDOTTI IN MUTANDE...VI RICORDO CHE - PER ESEMPIO - DATI ISTAT DELL'ALTRO GIORNO - DAL 2007 AD OGGI, IN SOLI CIRCA OTTO ANNI DALL'INIZIO DELLA CRISI (PERALTRO VOLUTA DAL SISTEMA, NON ACCADUTA PER COLPA DEL FATO...), I POVERI IN ITALIA SONO PASSATI DA 4 MILIONI E ROTTI A 10 MILIONI E ROTTI (DI CUI 6 MILIONI SOTTO LA SOGLIA DI POVERTA'...)...
MA, IN RISPOSTA AI DIFENSORI DELL'INDIFENDIBILE, CIOE' DEL MALEDETTO EURO, COMPRESI MIEI TANTI AMICI "COMMERCIALISTI" E/O LAUREATI IN ECONOMIA, CHIEDO: "MA SE ANCHE UN BAMBINO E' IN GRADO DI CAPIRE CHE SE I POVERI SONO AUMENTATI VUOL DIRE CHE LE COSE VANNO MALE, PERCHE' VI OSTINATE A DIRE CHE SE ERAVAMO NELLA LIRA A QUEST'ORA ERAVAMO FALLITI? MA VI RENDETE CONTO CHE E' ORA CHE SIAMO NELL'EURO CHE SIAMO ALLA BANCAROTTA, NON PRIMA CON LA LIRA...!!??"
...
SALVATORE BRUNO BOSSIO




LA GENTE, COME AL SOLITO, NON HA COMPRESO L'IMPORTANZA DELLA PETIZIONE ONLINE....(VEDI QUI SOTTO IL LINK...) ...


















giovedì 10 luglio 2014

Esempio ESPOSTO/QUERELA contro il Governo italiano per istigazione al suicidio.

Alla Procura della Repubblica di ….........…...............................
per il tramite della Stazione dei Carabinieri di ….......………................


Esposto/Querela.

Io sottoscritto ______________,nato a ________ , il ___________ e residente
in...................................... alla via ….......………........................ n°….................

PREMESSO:
● che l'art. 2 della Costituzione Italiana stabilisce che “ la Repubblica
riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità , e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” ;

● che la Costituzione Italiana all'art. 32 sancisce la tutela della salute come
diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività, obbligando lo Stato a
promuovere ogni opportuna iniziativa finalizzata alla migliore tutela possibile della salute in termini generali;

● che la convenzione Europea dei diritti dell'uomo, cosi come sottoscritta dai Governi firmatari il 04/11/1950 a Roma, modificata dai protocolli 11 e 14, all'art. 1 impegna i Paesi firmatari all'obbligo assoluto di rispettare i diritti dell'uomo e in particolare al titolo I art. 2 il diritto alla vita: “ il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge “... e al titolo II art. 19 istituisce per il rispetto degli impegni derivanti dei firmatari “ una corte europea dei diritti dell'uomo composta di un numero di giudici pari a quello dei Governi firmatari;

● che da quanto su esposto si ricava il principio della inalienabilità del bene e del diritto alla vita, inteso come bene collettivo da tutelare e non disponibile da parte del singolo individuo (tant'è che nel nostro ordinamento è vietata l'eutanasia) e che a tutela di tale bene inviolabile, la Nazione, il Parlamento, chi governa e amministra, deve mettere al primo posto la tutela del bene della vita dell'individuo e men che mai non legiferare in favore di chi potrebbe trovarsi in condizioni di subalternità economica e per tali motivi essere spinto a compiere atti estremi verso la propria persona, nulla omettendo, e si badi bene che il tutto è rafforzato dall'art. 32
della Costituzione Italiana che tutela il diritto alla salute e all'assistenza sanitaria;

● che dal gennaio 2012 ad oggi si sono verificati centinaia di suicidi i cui motivi (come da lettere scritte lasciate ai familiari) sono da ricercarsi nella crisi economica che ha colpito la Nazione italiana e i cittadini Italiani meno abbienti o che versavano già in stato di precarietà economico-finanziarie;

● che l'art. 580 del c.p. recita “ Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito al suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il
suicidio avviene (omissis). Se il suicidio non avviene è punito (omissis),
sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima “, con ciò dando ampia tutela e protezione all'Unico Grande Bene da Tutelare “ LA VITA “ di ognuno di noi, dei cittadini italiani;

● che il Governo Italiano, il Parlamento tutto non hanno messo in atto
provvedimenti, anche in forma assistenziali,tali da impedire che si succedessero i suicidi a causa della perdita del posto di lavoro, a causa della crisi economica che ha colpito duramente i piccolissimi artigiani, commercianti, agricoltori, colpa della esasperante pressione fiscale, ecc., e che, al contrario, invece di perseguire i gestori delle slot-machine o quelli che continuano a detenere ricchezze finanziarie italiane all'estero per mancato pagamento di quanto dovuto all'erario li hanno graziati e condonati, e dulcis in fondo “ finanziato con i gettiti erariali banche private come MPS”, MA RISORSE FINANZIARIE E PROGRAMMI PER TUTELARE LA VITA DEI CITTADINI ITALIANI RIMASTI SENZA REDDITO, GIAMMAI;

● che ben potevano istituire un fondo a tutela dei meno abbienti,disoccupati,
piccolissime aziende che fallivano e chiudevano i battenti anche a causa dei mancati
pagamenti dei crediti loro spettanti da parte della P.A.), presso ogni Comune d'Italia con la supervisione dei Prefetti ovvero istituire una sorta di reddito di dignità per tutti i cittadini trovatisi in situazioni di crisi economico finanziario;

Tutto ciò premesso,

Il sottoscritto come sopra identificato chiede alla S.V. Illustrissima di voler procedere penalmente nei confronti di tutti i membri del governo, come anche di tutti i Deputati e Senatori , dell'attuale e passata legislatura, che hanno assistito incuranti al volgere della crisi e alle sue drammatiche conseguenze, ovvero di quanti verranno ritenuti responsabili del reato previsto e punito dall'articolo. 580 del C.P., ovvero di tutti quei reati che la SV Illustrissima riterrà di rilevare dai fatti suesposti, ivi comprese le
violazioni della vigente Costituzione Italiana, articolo 2, e della carta Europea dei Diritti dell'Uomo articolo 2, in associazione tra di loro. Nomino mio legale di fiducia
l'avv....................................... ed eleggo domicilio presso il suo studio in......…………
In via istruttoria la S.V. Illustrissima voglia procedere alla individuazione delle persone che hanno tentato il suicidio in Italia negli ultimi 3 anni,ovvero da quando si è
sviluppata in maniera virulenta una crisi economica senza precedenti con politiche recessive dai governi in carica ed escuterli a testi sulle ragioni che le avevano mossi al tentativo estremo e il cui gesto non si è concretizzato spesso a volte anche per l’intervento delle forze dell’ordine, con riserva di produrre documenti e indicare testi
successivamente al deposito del presente esposto/querela.
Chiedo di essere informato ex art. 405, 408 c.p.p., della richiesta di proroga delle indagini preliminari ovvero di un'eventuale richiesta archiviazione.

….................................................. il ...........................................................

Con osservanza_____________________


domenica 22 giugno 2014

Sono commosso... Papa Francesco a Sibari (in Calabria), ieri (sabato 21 giugno 2014), scende e saluta ragazzo con handicap, video...

Sono commosso... Papa Francesco a Sibari (in Calabria), ieri (sabato 21 giugno 2014), scende e saluta ragazzo con handicap, video...

22 giugno 2014 alle ore 8.42
Sono commosso... Papa Francesco a Sibari (in Calabria), ieri (sabato 21 giugno 2014), scende e saluta ragazzo con handicap, video...

(Salvatore Bruno Bossio)


Ecco il video:




QUESTO VIDEO MI COMMUOVE TANTISSIMO, SARA' PERCHE' HO UNA FIGLIA INVALIDA (GIADA) DI 21 ANNI COMPIUTI, SARA' PERCHE' SONO CATTOLICO, SARA' PERCHE' SONO MOLTO SENSIBILE, MA MI COMMUOVE VERAMENTE, MI FA DRIZZARE I CAPELLI....MAMMA MIA....BELLISSIMA SENSAZIONE.....GRAZIE AMICI!

(SALVATORE BRUNO BOSSIO)











martedì 17 giugno 2014

L’euro è un morto che cammina. Il gioco a somma zero (nell'Eurozona) sta diventando un gioco a somma negativa (Fonte: DALLAPARTEDELTORTO).

QUELLI CHE CHIEDONO PIU' EUROPA...QUELLI CHE......

L'impossibilità di costruire un'altra Europa e l'assoluta necessità di uscire dall'euro e dai trattati UE.
Raccomanderei agli amici lettori di stamparsi bene in testa le argomentazioni di Bagnai e quelle delle altre INFO in fondo al post,sia per capire veramente i dettagli circa l'impatto di una nostra uscita da questo sistema europeo di truffatori,sia per ridicolizzare le farneticanti affermazioni degli automi euristi.

martedì 17 giugno 2014

C'è sempre una folla di incapienti mentali (piddioti vari,liberisti pentiti per il loro fallimento.....) che continuano a  chiedere più Europa...Europa federale,Stati uniti d'Europa,Europa politica....e chi più ne ha,più ne metta...
Dio ci scampi da una unione politica o altre simili soluzioni che non farebbero che moltiplicare i problemi dell' unione economica attuale,già una sciagura per i popoli.
Gli Stati Uniti d’Europa sono un progetto antistorico, il loro fallimento è sotto i nostri occhi,
I sostenitori di  queste tesi sembrano non tener affatto conto della realtà.

1- i paesi monarchici (Spagna, Benelux, Svezia, Danimarca, Norvegia ed Inghilterra) accetterebbero di federarsi in una unione repubblicana? Nel caso, si è mai vista una repubblica con enclaves monarchiche al suo interno? Anche ignorando il problema, evitando di definire la natura del nuovo stato, resterebbero problemi non secondari di convivenza fra monarchie e repubbliche, quantomeno sui principi del diritto costituzionale.

2 - Analoghe considerazioni si potrebbero fare a proposito della convivenza fra stati unitari centralizzati (come la Francia), stati federali (come la Germania) e stati regionali (come Italia e Spagna). Bisognerà scegliere un criterio unico per l’intera Unione. E se gli stati nazionali sopravvivranno come unità federate, che senso avrà suddividerli al proprio interno in ulteriori unità federate?

3 - Inoltre, non si dà Stato senza costituzione. L’Inghilterra ne ha una consuetudinaria (come altri paesi del suo vecchio impero), ma la norma è quella delle costituzioni scritte. Quando si è provato a scriverne una per la Ue, ci si sono impiegati circa cinque anni ed il risultato è stato un testo improponibile di circa 600 pagine, con articoli disseminati di commi e sottocommi che si contraddicevano a vicenda, descrivendo un processo decisionale macchinoso e caotico. Giustamente quell’aborto di costituzione venne ripetutamente impallinato nei referendum popolari di Francia e Danimarca, dopo di che non se ne parlò più. Grazie a Dio.

- Occorrerebbe quantomeno eleggere una Assemblea Costituente Europea, nella speranza che essa riesca a produrre in tempi accettabili (un anno o poco più, al massimo) questo tipo di costituzione. Dopo ciò, sa va sans dire, sarebbe necessario quantomeno un referendum popolare in ogni paese per vedere quali  popoli sono disposti a ratificare la nuova Costituzione e la confluenza del proprio nel nuovo Stato. Insomma, non proprio una cosa che si fa dalla sera alla mattina. Ma, nel frattempo, che fine fanno le costituzioni nazionali, restano vigenti o no? Peraltro, dopo l’eventuale approvazione della Costituzione federale, occorrerebbe adeguare le costituzioni nazionali a quella federale per tutto quanto sia in contrasto con essa. Ed occorrerebbe una Corte Costituzionale (o Suprema) Europea che giudichi se l’adeguamento sia soddisfacente o meno.

5 - Peraltro resterebbe il problema del dualismo economico fra area mediterranea e nord  Europa (e parlare di dualismo è molto ottimistico, perché in realtà le realtà divaricanti sono ben più di due)
C’è poi la fastidiosa questione della lingua: quale sarà quella ufficiale dell’Unione?
Venendo a questioni di minor peso: uno Stato ha una Capitale,  dove la mettiamo? Berlino?

Quindi,parliamo di cose più serie:secondo voi chi vince fra Germania,Brasile,Argentina,Inghilterra ed Italia?Parlo del campionato di calcio ovviamente….

http://www.aldogiannuli.it/2012/06/unita-europea/


Vediamo le altre alternative dei fautori del "più Europa",lasciando perdere quelle politiche.

 Le tre strade comunemente indicate:

(1) una “Bce simile alla Fed”;
(2) gli eurobond di qualsiasi tipo;
(3) politiche espansive del Nord

Tutte e tre le ipotesi urtano tutte contro un limite che agli occhi dell’economista risulta ovvio.
Tutte e tre comportano il trasferimento di risorse dal Nord al Sud, esattamente come comporterebbe trasferimenti simili l’esistenza di uno Stato federale europeo.
Una Bce più inflazionistica trasferirebbe risorse dai creditori ai debitori (sapete bene che l’inflazione svantaggia il creditore, che presta moneta “pesante” e viene rimborsato in moneta “leggera”, cioè dotata di minor potere d’acquisto)
Qualsiasi forma di mutualizzazione del debito comporterebbe uguali trasferimenti di risorse o garanzie da parte dei paesi del Nord; lo stesso vale, implicitamente, per qualsiasi politica espansiva del Nord.

Il vantaggio competitivo della Germania deriva, come ammettono gli stessi economisti tedeschi, dalla precarizzazione del lavoro e dalla compressione dei salari. Compressione dei salari significa espansione dei profitti.
Ci andate voi dai capitalisti tedeschi a dire che devono ridurre i propri profitti e pagare di più i propri lavoratori per fare un piacere a noi?

Quindi la fede federalista, la granitica certezza che il “più Europa” ci salverà, che sia così santa da giustificare qualche lieve danno collaterale (che tanto riguarda gli altri)si sbriciola come un wafer contro il granito della logica economica e politicanon si son mai visti dei vinti minacciare credibilmente i vincitori, dopo essersi legati le mani dietro la schiena col cambio fisso.

Ma vediamo qualcos'altro ancora ...

Nel periodo della globalizzazione abbiamo visto repressione salariale ovunque nel mondo. La caduta principale della quota salari è stata pari -8% in Germania, in Italia -5%.
La compressione dei salari nel breve periodo è una politica che frega il vicino: si cerca di fare dumping salariale, di pagare il lavoro a vile prezzo, per essere più competitivi e vendere di più all'estero, crescere sulla domanda altrui (finanziata dal debito) anziché sulla propria (finanziata dal reddito).
Alla fine però diventa sempre una politica che frega se stessi, perché la compressione dei salari distrugge il mercato interno e in un'Unione Economica distruggere il mercato interno significa andare contro la logica dell'economia.(quanto sta accadendo in Germania)

L’Eurozona è stata gestita come un gioco a somma zero, dove quello che vinceva la Germania veniva perso dai paesi del Sud.
Il gioco a somma zero sta diventando un gioco a somma negativa. L’euro è un morto che cammina.

Se si prende una valuta unica si avrà un unico tasso di interesse, e questo sarà troppo basso per i paesi deboli (sia per il loro settore pubblico che per quello privato).
Ora la Germania ci accusa, ci dice che abbiamo avuto condizioni di credito troppo facili, troppo buone, ed è vero! È verissimo! Ma è proprio questo l’argomento che dimostra quanto sia illogico l’euro, perché diversi paesi devono avere tassi di interesse diversi per gestire bene le loro economie.

Ci sono effetti perversi anche sui paesi forti, ed è importante sottolinearlo. Se si abolisce il rischio di cambio, se si eliminano i segnali legati ai tassi di cambio, le istituzioni finanziarie e private dei paesi forti presteranno troppo all'estero. Le banche tedesche hanno prestato troppo all'estero. 
Non ti puoi indebitare troppo se non c'è nessuno che presta troppo.

La moneta unica ha un incentivo perverso, per i paesi forti, oltre a quello di spingerli a prestare troppo. La moneta unica è troppo debole per i paesi forti, come la Germania, e consente dunque ad essi di fare grandi profitti rispetto esportando verso i paesi deboli. Il rovescio della medaglia è che questa facilità di far profitti col cambio drogato disincentiva gli investimenti produttivi. Il settore privato non finanziario dei paesi forti investe troppo poco a casa propria

Andiamo a vedere i dati: la Germania è il paese col più basso rapporto tra investimento e PIL in Europa nel periodo 1999-2007. Insomma: dimenticatevi la favoletta dalla Germania che è competitiva perché investe tanto. Scordatevelo,va bene? (dwellings=edilizia)



Cosa ha fatto la Germania?

Ha fatto una politica assolutamente standard di dumping salariale, esattamente quella che, ironia della sorte, rimproveriamo alla Cina....
I paesi del Nord ci danno la colpa della crisi perché non avremmo fatto le riforme strutturali. Cosa sono le riforme strutturali? Sono pagare un po' meno i lavoratori.
(a lor signori non importa più di tanto la riforma del Senato,delle Province....importa sopratutto la riforma sul lavoro,una certa riforma...facile indovinare perchè...)
La Germania ha cominciato a farlo nel 2002.
In nero vedete la quota salari in Germania dal 2002 al 2007e il suo crollo dopo le cosiddette riforme Hartz. La discesa dei salari è impressionante, e ha reso possibile un aumento di competitività proprio perché il tasso di cambio coi principali partner era fisso.

Osservate l’andamento della disuguaglianza del reddito in Germania: vedete quanto è aumentata rapidamente dopo l'approvazione delle cosiddette riforme strutturali?



La Germania è il paese della zona euro dove le diseguaglianze sono cresciute di più in questo periodo: la povertà cresce, cresce il divario fra Est e Ovest, e quello tra lavoratori strutturati e lavoratori precari o con contratti atipici.(i tedeschi non lavorano tutti alla Volkswagen....!)
Il giochetto sporco della Germania: comprimere le dinamiche dei salari reali al di sotto della dinamica della produttività

Due condizioni sono necessarie per superare la crisi.

Primo, armonizzare i mercati del lavoro dei paesi membri, riportando i salari reali in linea con la produttività del lavoro ovunque nella zona euro, perché se un paese fa il giochetto sporco della Germania comprimendo le dinamiche dei salari reali al di sotto della dinamica della produttività alla fine saltiamo tutti. Dobbiamoregolamentare nuovamente i mercati finanziari europei, e naturalmente dobbiamo smantellare l'euro, e dobbiamo farlo ora, sia per motivi di breve termine che per motivi di lungo termine.

Per quanto riguarda il debito pubblico, la situazione attuale è molto simile a quella vissuta alla fine della Seconda guerra mondiale. Veniamo da trent'anni di guerra del capitale contro il lavoro. Cos’è successo a quel tempo, cosa è stato fatto dai governi dopo la Seconda guerra mondiale?
Questo è stato il periodo in cui i salari reali sono cresciuti in linea con la produttività, quindi c'è stata una equa distribuzione del reddito. La seconda è che abbiamo regolamentato i mercati finanziari

La liquidazione dell'enorme debito dopo la Seconda guerra mondiale è stato resa possibile da due cose:

1- intanto, da quello che gli economisti chiamano "repressione finanziaria" (io la chiamerei piuttosto "regolamentazione finanziaria").
Cosa vuol dire repressione finanziaria? Dovremmo reintrodurre per esempio qualche forma di regolamento, tipo il  Glass–Steagall Act, cioè separare le banche commerciali dalle banche d'investimento, perché il modello tedesco di banca universale non ha funzionato. Dovremmo riconsiderare la posizione delle banche centrali. L'indipendenza della banca centrale è stata additata come una minaccia alla democrazia da economisti come il premio Nobel Josef Stiglitz

2 - La seconda cosa che ha facilitato il rientro del debito è stata l'equa distribuzione del reddito: il capitalismo funzionava come afferma (o pretende) di funzionare, cioè pagando i fattori della produzione in funzione della produttività. Ciò ha favorito la crescita e ha evitato l’accumularsi di ulteriori debiti per assorbire la produzione, rendendo possibile il rientro dai debiti pregressi, perché qualsiasi problema di debito è sempre un problema di crescita del reddito.
Cosa vuol dire adeguata distribuzione dei redditi? Ci sono diverse proposte: ne prendo una di un economista tedesco, per mostrarvi che i tedeschi non sono i miei nemici.
Un'equa distribuzione del reddito vuol dire che il salario nominale contrattuale dovrebbe aumentare al tasso della crescita della produttività aumentato dall'obiettivo d'inflazione (se decidiamo di conservare un obiettivo d’inflazione comune fra paesi europei).
Questo significa equa distribuzione del reddito: che chi produce sia remunerato in proporzione al proprio contributo.
(due condizioni praticamente impossibili nell'attuale sistema euro)

L'euro è un morto che cammina (..e che fa altri morti)

(stralci sa Alberto Bagnai)

(il corsivo é nostro)


Euro, quelli che ‘se ne usciamo ci sarà la corsa agli sportelli’

Mentre gli oligarchi, quelli per i quali i suicidi provocati dalla crisi sono“l’emersione di una contraddizione tale da aprire la strada a un progetto costituente europeo”,(non c'è male come espressione delinquenziale..!),se ne stanno ben rinchiusi e defilati nei loro bunker, nelle strade, casa per casa, lotta un’improbabile armata Brancaleone di bambini soldato, mandati allo sbaraglio con argomenti tanto insulsi quanto terroristici. Fra questi, come spesso accade, il più convincente ad occhi inesperti è anche il più ridicolo agli occhi del professionista. Ma se il pubblico non coglie immediatamente il ridicolo, la colpa non è certo sua: la colpa è di un sistema dell’informazione volto da trent’anni a distorcere i più elementari fatti economici.
Per ripristinare un minimo di buon senso, però, basta poco, come spero di chiarirvi se avrete la pazienza di leggermi.

Dunque: li avete mai sentiti quelli che raccontano che se si uscisse la nuova lira si svaluterebbe, e quindi, nell’imminenza di questa prospettiva, ci sarebbe una fuga di capitali all’estero, preceduta da una corsa agli sportelli (che gli espertoni chiamano bank run)?
La conclusione dei nostri economisti improvvisati è che privando di liquidità il sistema economico italiano, questo fenomeno condurrebbe rapidamente l’Italia al collasso.

Ora, questo argomento è infondato per un semplice motivo: chi aveva soldi da portare all’estero lo ha già fatto, e ha fatto bene, per il semplice fatto che l’euro a 1.37 (diciamo 1.4, arrotondando) sul dollaro è troppo alto, come anche Prodi autorevolmente ci ha ricordato, http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/03/leuro-una-moneta-che-funzionerebbe-solo-se-fosse-la-lira/898941/  (che paraculo però...il signor Prodi!)

il che apre la strada a due soluzioni: o l’euro si svaluta, o crolla sotto il proprio peso.
La perdita da svalutazione quindi, da qui ai prossimi due anni, ci dovrà essere in ogni caso. Anch’io, che di soldi ne ho pochi, li ho portati all’estero, in modo del tutto legale, investendoli in un fondo dove ho pesato opportunamente dollaro e mercati emergenti, evitando l’Europa (il che non significa escluderla, perché non si devono mai mettere tutte le uova in un solo paniere, ed è sempre bene comprare “basso” per vendere “alto”). Punto. Chi ha senno fa così e lo ha già fatto (come credo abbiano fatto tutti quelli che mi leggono), perché non ha comunque senso investire in un continente che si sta suicidando e va da un rimbalzo del gatto morto al successivo.
http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2014/05/15/pil-italia-01-nel-primo-trimestre_04e78195-a8ca-41c4-8266-c0b46d183230.html

Se ti vuoi proteggere da una svalutazione, devi investire nella valuta rispetto alla quale sei rivalutato (cioè il dollaro) e se vuoi rendimenti devi investire in economie che crescono (Usa e emergenti).
La morale della favola è che agli intervistatori che con aria sapiente (“Eh, ora ti metto io in difficoltà!”) mi chiedono: “Ma lei cosa farebbe?”, io rispondo: “Niente, perché ho già fatto quello che c’è da fare. Lei no? Mi dispiace.”

Dirò di più.

Il rischio di svalutazione drastica, e in generale il “rischio paese” dell’Europa, è molto più remoto in caso di dissoluzione che in caso di mantenimento dell’euro. Paradosso? No, logica.
 Il nostro principale concorrente è e resta la Germania.
Ora, se noi ci sganciamo da lei, solo un fesso patentato può pensare che la Bundesbank lasci cadere la nuova lira del 20% in una notte, non solo perché non è mai successo, ma anche perché far cadere del 20% la nuova lira significa alzare del 20% l’asticella della Germania, che ora è per lei convenientemente bassa, come affermano tedeschi tanto diversi quanto Hans-Olaf Henkel e Ska Keller.
Germania e Italia hanno una struttura di vantaggi comparati molto simile e competono sugli stessi mercati terzi.
Se noi ci sganciassimo dall’euro, sarebbe interesse della Germania non calcare troppo la mano e sostenere il nostro cambio, per non perdere importanti quote di mercato.

D’altra parte, stando dentro lo “stabile” euro, ci è già successo di sperimentare svalutazioni contro dollaro del 20% pressoché istantanee. Guardate un po’ cos’è successo nel 2008, ad esempio:



Qualcuno ricorda fughe agli sportelli, inflazione al 20%, e altre amenità simili? I problemi erano, e sono, ben altri.

Mi preme anche farvi notare che se l’euro non scomparel’unico modo per “risanare” le finanze pubbliche, devastate dal proprio generoso quanto vano tentativo di salvare la finanza privata, sarà quello di “ristrutturare” il debito pubblico.
Gentile eufemismo per il più esplicito: dare il pacco ai creditori.
Ora: con un haircut del 20% il creditore da un giorno all’altro si vede restituire il 20% in meno, ma il debitore non riallinea il proprio cambioe quindi, non recuperando competitività, non riesce nemmeno a restituire il restante 80% (è più o meno quello che sta succedendo in Grecia, se avete presente).
Con una svalutazione del 20% invece, il creditore vede sì il 20% in meno, ma il debitore recupera competitività, cresce, e il restante 80% è in grado di restituirlo. Questa è logica.

Dentro l’euro quindi c’è più rischio, per i creditori (buon motivo per sottopesare l’Eurozona nei portafogli). E allora perché tutti lo difendono?
Ma è semplice: perché il Nord, come da prassi, vuole stravincere. I creditori del Nord sanno che il 20% (o più) è comunque perso, in un modo o nell’altro, ma elaborare questo lutto diventa più facile se pensi che comunque sei riuscito a mantenere i tuoi debitori in una posizione di inferiorità competitiva (impedendo alla tua valuta di rivalutarsi).
(più che elaborare lutto,mantenere giustamente il debitore in inferiorità e continuare a goderne i benefici....)

Giova ricordare che sarà anche vero che noi italiani ultimamente non abbiamo vinto nessuna guerra, ma i tedeschi in compenso le hanno perse tutte. La storia si sta ripetendo.

Permettetemi di concludere con la madre di tutte le dilettantesche scemenze:
l’idea spesso espressa da economisti improvvisati secondo cui la famosa svalutazione del 50% (che non sarebbe tale perché i partner lo impedirebbero, come ho detto sopra) abbatterebbe del 50% in una notte (che non sarebbe una notte perché i riallineamenti anche ampi normalmente prendono almeno un anno) i nostri risparmi.

Scusate, ma i risparmi a cosa servono? In sintesi, a tirare a campare quando si smette di lavorare, no?
Ora, io mi chiedo: ma voi, che oggi fate la spesa sotto casa, a 65 anni prenderete ogni giorno l’aereo per farla a Manhattan? Così, per sapere…
I cialtroni terroristi sistematicamente confondono il valore esterno della moneta (il suo tasso di cambio) con quello interno (il suo potere di acquisto).
Se l’euro si svalutasse del 50%, significherebbe (a spanna) che un dollaro costerebbe del 50% in più. Ma voi il latte sotto casa lo comprate in dollari?
L’obiezione (ridicola) è: “Ma le materie prime si comprano in dollari!”.
Ma ragazzi: il costo delle materie prime è solo una parte del costo finale del prodotto, le strategie di prezzo delle imprese sono orientate a comprimere i margini in caso di svalutazione per evitare di perdere quote di mercato, ecc. ecc.
La morale della favola è che gli studi più recenti -  ci dicono che nei paesi europei una svalutazione si trasferisce sull’indice dei prezzi al consumo per circa il 23% nel lungo periodo.

Quindi anche una svalutazione del 50%, del tutto improbabile, farebbe aumentare l’indice dei prezzi al consumo al massimo del 0.5×0.23=11.5% distribuito su più di un anno.
Il che significa, in buona sostanza, che anche in questo scenario catastrofico l’incremento del tasso di inflazione su base annua sarebbe al massimo di 6 punti, sempre nell’ipotesi che il governo non attui contromisure, come, ad esempio, ridurre le accise sulla benzina messe da Monti, guarda un po’, per difendere l’euro..(1)
http://www.asimmetrie.org/news/svalutazione-del-cambio-e-prezzo-della-benzina/

Se invece la svalutazione fosse di un più realistico 20%, come fra 1992 e 1993, l’impatto sull’inflazione in base annua sarebbe di due punti.

Ehi, amici, come devo dirvelo? Se tanto svaluteremo dentro o fuori dall’euro, se per difendere l’euro sarebbe opportuno che la Bce provocasse un’inflazione analoga a quella che ci aspetta se ne usciamo, e se per difendere l’euro dobbiamo mettere nuove imposte sulla casa e nuove accise (e in Italia un’accisa è per sempre), mi spiegate a cosa ci serve restare dentro l’euro? 
A sentirci bravi come i tedeschi? Se avete un complesso di inferiorità parlatene con uno psicanalista: farete felici il vostro (o la vostra) partner.
Un economista, se non è un cialtrone, non vi dirà niente di diverso da quanto trovate scritto qui.


(alberto bagnai)

(cdr: corsivo tra parentesi nostro)

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NOTA

(1) Ad esempio la benzina (che un pirla terrorista del Sole24Ore,un certo Plateroti,annunciava che in caso di uscita dall'euro sarebbe aumentata di 7-8 volte...! Non c'è limite all'idiozia...)

La composizione de costo del carburante aggiornata al 1° marzo 2014

1. Accise – la voce più rilevante (69%):

Guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire)
La crisi di Suez del 1956 (14 lire)
Il disastro del Vajont del 1963 (10 lire)
Alluvione di Firenze del 1966 (10 lire)
Terremoto del Belice del 1968 (10 lire)
Terremoto del Friuli del 1976 (99 lire)
Terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire)
Missione in Libano del 1983 (205 lire)
Missione in Bosnia del 1996 (22 lire)
Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39 lire)
Decreto Legge 34/11 per il finanziamento alla cultura (0,0073 Euro)
0,040 Euro per far fronte all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92
0,0089 per far fronte all’alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011
0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro – decreto ‘Salva Italia’ del governo Monti – 6 dicembre 2011
0,0024 “Decreto del fare” Letta-Renzi 1° marzo 2014.

2. Trasporto e raffinazione (3,10%)

3. Percentuale del rivenditore (2,90%)

4. Prezzo del greggio (25%)

Se l’aumento teorico del 20% dovuto alla svalutazione della nuova Lira deve esserci esso si abbatterà soltanto sul 25% del prezzo che coincide con la materia prima. 5%
Analoga  situazione  si  verifica  per  il  costo  del  kWh  elettrico  e  per  il  gas  naturale,
con  un forte aggravio sui costi operativi del sistema Italia

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ALTRE INFO ( oltre a quanto illustrato dal Prof.Bagnai) in ordine a smontare DEFINITIVAMENTE tutte le stupidaggini che i terrroristi mediatici euristi vanno spacciando.

A- Come si é visto una svalutazione del 20-25% della nuova lira(una volta usciti dall'euro) non comporterebbe nessun dramma di quelli paventati da certi terroristi mediatici.
Senza contare che  la  nuova  lira  si  deprezzerebbe  rispetto  all’euro-marco,  ma  potrebbe
apprezzarsi  nei  confronti  di  altre  valute  con  i  cui  paesi  di  origine  l’Italia  intrattiene
rapporti  commerciali.(Usa...).
Ma quello  che  è  importante  non  è  tanto  la  svalutazione bilaterale  fra  l’Italia  e  un  altro  paese,  ma  il  tasso  di  cambio  effettivo  che  è  una  media pesata di  tutti  i tassi di cambio bilaterali  principali misurata in base  al valore specifico degli scambi effettuati con i rispettivi paesi d’origine

B - Ma l’aspetto  più  incredibile  e  grottesco  di  tutta  la vicenda é che  secondo  gli  automi  con  una  svalutazione  della  lira  del 20-25% avremmo un’inflazione della stessa entità.Basterebbero i dati storici per controbattere che di solito ad una tale svalutazione,l'inflazione si attesta su un terzo.Molte altre variabili influiscono sull'inflazione. Fra  svalutazione e  inflazione  c’è  in  mezzo  un  oceano  di  elementi,  fattori,  variabili,  caratteristiche produttive  di  un  certo  sistema  paese  che  impediscono  la  postulata  e  quanto  mai assurda relazione diretta di causa effetto fra svalutazione e inflazione.
Fatto sta che:
- 8 settembre del 1992 uscita dell’Italia dallo SME ,svalutazione nominale effettiva del 20%,inflazione 5%
- Dall’agosto  del  2008  al  febbraio del  2009  la  moneta  polacca  si svaluta  51%,  cosa  sarà  successo
all’inflazione  in Polonia? l’inflazione  in  Polonia  diminuisce  dal  4%  al3,2%!

Forse l’automa …..è male informato!Bisogna  spiegargli  la  semplice  differenza  tra inflazione e svalutazione: 
l’inflazione misura il valore interno  della  moneta  tramite  il  potere  di  acquisto,la  svalutazione  (o rivalutazione)  serve  invece  a quantificare  il  valore  esterno  della  moneta  tramite il tasso di cambio.
La verità é che 
l’inflazione  mantenuta  artificialmente  bassa  in Europa serve più  che  altro  a proteggere  nel  tempo  il  valore  dei  grandi  patrimoni accumulati  dagli  oligarchi,  dai  capitalisti, dagli  speculatori,  e  da  tutti coloro che vivono di rendita senza sapere neppure cosa sia il lavoro.. 


- Usciamo dall'euro,e il cambio é 1 Nuova Lira= 1 Euro (per comodità di conto)

Nel mercato interno non succede praticamente nulla,1 kg di pane costerà 1 Lira,invece di 1 euro.
Idem per i risparmi,resteranno identici,a meno che non vogliate comprare una casa in Olanda o una BMW tedesca.Certo costerebbe di più.E allora? Compreremmo più auto italiane.
Ma avrebbero convenienza i tedeschi a mantenere una tal situazione,con loro prodotti fuori mercato? Certamente no.(ecco perchè temono l'uscita dell'Italia,un mercato importante per la Germania)

- Certo le importazioni costerebbero di più,ma i nostri prodotti sarebbero molto più convenienti....le esportazioni aumenterebbero di molto (grazie al recupero della competitività di prezzo delle aziende italiane rispetto a quelle estere e ad un miglioramento della domanda interna),facendo riapprezzare la nuova lira (la domanda di lire cresce presso gli importatori per pagare il loro import),fino a raggiungere l'equilibrio del sistema a medio termine.

- Naturalmente,ritornando uno Stato Sovrano ,uscendo dall'euro ,e con una BC nazionalizzata,é questa che decide i tassi d'interesse.
In  uno  scenario  di  uscita  dell’Italia e  ritorno  alla  lira,con  tutto  ciò  che  comporta  in  termini  di  ripristino  di  una corretta  e  normale  politica  monetaria  da  parte  della  “nostra”Banca  Centrale Nazionalizzata,  non  si  capisce  bene  il  motivo per  cui  l’autorità  monetaria  nazionale  dovrebbe  subito procedere  ad  un  aumento  dei  tassi  di  interesse:  la  nostra bilancia  commerciale  è  pressoché  in  pareggio    e  con  la svalutazione  della  nuova  lira  dovrebbe  andare  rapidamente  in surplus,  mentre  il  perdurante  deficit  delle  nostre  partite correnti  è  dovuto  soprattutto  agli  interessi  sul debito  da corrispondere agli investitori stranieri.
I  tassi  di  interesse  potranno  essere  invece  gestiti tranquillamente  da  Banca  d’Italia  , adeguandosi  al  basso regime  di  tassi  di  interesse,  che  al  momento  viene  adottato un  po’ dovunque  da  tutte  le  Banche  Centrali  del  mondo  e consente  un  abbondante  afflusso  di denaro,  quanto  meno nel settore bancario.
La  Banca  Centrale  riprendendo  a  sostenere  direttamente  i deficit  pubblici  come  avveniva  prima dello  sciagurato divorzio  fra  Banca  d’Italia  e  Ministero  del  Tesoro  del  1981,agendo  da  acquirente residuale  dei  titoli  invenduti  può controllare  adeguatamente  i  tassi  di  interesse  sui  titoli  di Stato.


Il governo tasserà e spenderà in Lire,ma chi avrà un conto corrente in euro potrà mantenerlo.Ovviamente,dovendo poi pagare e comprare in Lire,sarà lo stesso correntista a dover cambiare gli euro in lire.(sempre che l'uscita dell'Italia (o della Francia) che non é la Grecia (2% del Pil europeo)non determini,come probabile,il crollo  dell’unione  monetaria  in  toto,  siglando  la  fine  dell’euro.nel qual caso ci sarebbe un riallineamento di tutte le monete europee,in base al cambio flessibile)

- Un governo a moneta sovrana,potrà dar impulso alla DOMANDA,a tutto il sistema produttivo...finanziando opere,infrastrutture....creando così VERA occupazione,REDDITI  e aumentando la ricchezza del Paese.
Non esiste nessun pericolo di inflazione almeno fino alla piena occupazione...ma uno Stato sovrano ha comunque diversi strumenti per controllarla: emissioni di titoli per drenare circolante,imporre tasse (che hanno una ragion d'essere solo nei periodi dio crescita,e non come nella attuale situazione di vergognosa  austerity....una totale demenza l'aumento di tasse..)
Non dovrebbe più inoltre pagare interessi per finanziarsi,pagando tassi superiori all'inflazione,cosa che non consentirà mai di pagare nessun debito.Perché mai chi acquista titoli di stato privi di rischio e con la garanzia di essere ripagato a scadenza, dovrebbe ottenere rendimenti superiori all’inflazione? (come accade ora)

Un piccolo esempio di questa aberrazione (dati 2013)

Due ipotesi: USA e ITALIA

PIL Reale + Inflazione > Tasso d’indebitamento  Riduzione del debito
PIL Reale + Inflazione < Tasso d’indebitamento  Aumento del debito

Per gli USA abbiamo:
   2,2 + 2 > 1,8%  -  il debito si riduce del 2,6% ogni anno (4,4-1,8)

Per l’Italia abbiamo:
 -2,2 + 2,5 < 4% -  il debito sale del 3,7% ogni anno  (4-0,3)
 ( diciamo che raddoppia quindi ogni circa  25 anni)

Mentre l’economia USA cresce annualmente del 4,4%, la nostra povera Italia segna un preoccupante + 0,3% (-2,2 + 2,5= 0,3)in termini di crescita nominale.
Mentre l’Italia paga tassi d’interesse del 4% , gli USA pagano interessi dell’ordine dell’1,8% grazie al fatto che attraverso i vari Quantitative Easing comprano il debito emesso comprimendo i tassi .
L’Italia invece deve collocare i titoli (BTP,CCT,CTZ) sul mercato e pagare a questo un premio ben più elevato.
Il tutto accade paradossalmente mentre gli USA fanno deficit di bilancio del 7-8% annui e l’Italia, grazie al fiscal compact voluto da tutte le forze politiche in Parlamento, realizza degli avanzi primari di bilancio aumentando le tasse e cercando di comprimere la spesa pubblica.

Posto che il deficit è la condizione fisiologica di uno Stato che eroga servizi alla popolazione e che è da imbecilli pensare di voler realizzare dei Surplus di bilancio ( cosa che accade oggi), la normale conseguenza di un innalzamento delle imposte e riduzione della spesa è la contrazione della domanda, dei consumi e quindi del PIL.
Se il PIL si riduce, il rapporto Debito/PIL cresce e finisce fuori controllo come oggi, dove nonostante gli sforzi fatti , siamo in una situazione disperata. Altro che tendere al 60 %; qui si andrà dritti dritti al 150%!!

Il fiscal compact è una follia, una mostruosità: imporre a forza il pareggio di bilancio pubblico in Italia è un cappio al collo che ci strangola perché distrugge l’economia reale e vede comunque aumentare il rapporto Debito/PIL.
Se si procede attraverso l’Austerity ( riducendo la spesa ed aumentando le imposte),il reddito nominale non aumenta più e se per finanziare il tuo debito sei costretto a ricorrere al mercato per vendere i BTP, allora dovrai pagare tassi ben superiori all’inflazione anche di un 3%.
Il risultato? Il risultato è che nonostante tutti gli sforzi, ogni anno il debito pubblico aumenta,e il rapporto Debito/PIL finisce col peggiorare.

H - Il discorso sul maggiore costo dei mutui in euro, conseguente ad un ritorno alla lira e tirato in ballo ripetutamente dagli automi come controprova del disastro catastrofico di  un’eventuale  uscita  dalla  zona  euro,  risulta  in  effetti  l’argomento  più  facile  da smontare  e  in  un  certo  senso  quello  più  esilarante.  Secondo  i  ridicoli  e  caracollanti sragionamenti  degli  automi,  chi  ha  contratto  un  mutuo  in  euro  vedrebbe aumentare  il  costo  del  debito  e  della  corrispondente  rata  del  20%  circa,  in  seguito alla svalutazione dello stesso ordine di grandezza della lira.
Ma  se  questo  nuovo  debito  venisse  denominato  in  nuove  lire,  con  un  rapporto  dicambio  di  1:1  con  l’euro,  di  quale  perdita  stiamo  parlando?
 I  mutuatari pagheranno  il  loro  debito  con  la  nuova  moneta,  senza  accorgersi  minimamente  del passaggio  (la  svalutazione  nei  confronti  delle  monete  estere  non  entra  affatto  in gioco  in  questo  caso,  perché  stiamo  parlando  di  un  processo  tutto  interno  alla giurisdizione  nazionale)  e  anzi,  qualche  punto  di  inflazione  in  più li  aiuterebbe  a ripagare  con  meno  affanni  il  debito  ancorato  invece  al  vecchio  valore  della  moneta(l’inflazione  aumenta  sia  i  prezzi  dei  beni  che  dei  salari,  mentre  il  valore  nominale del debito  non viene modificato, diventando più gestibile nel corso del tempo).


Tornando alla nostra povera Italia,la verità è che siamo circondati da un manipolo di talebani dell’Euro e dell’Europa,una schiera di pirla di destra, sinistra,centro che non solo non capiscono l’economia , ma neppure l’aritmetica.

Insomma,non riesco a trovare nessuna seria controindicazione ad una uscita dalla Ue e dall'euro da parte dell'italia....ammesso poi che l'euro esista ancora....
Vedo solo vantaggi a ritornare sovrani e a gestire la propria moneta.

1 commento:

  1. ADDENDA

    la causa dell’elevato debito pubblico, attualmente di 2.100 miliardi, sta nel fatto che negli ultimi trenta anni lo Stato italiano ha pagato più di 3.000 miliardi di interessi. La soluzione del problema è quindi ridurre il costo degli interessi sul debito ad un livello pari o inferiore all’inflazione, come accade in Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone, Cina o come si faceva anche in Italia fino al 1981. Anzi,di azzerarli...uscendo dall'euro e finanziandosi senza pagare interessi.Potremmo pure fare a meno di emettere titoli a questa bisogna.
    Il problema del debito pubblico non è, quindi, un problema di deficit eccessivi, ma di interessi eccessivi: ce lo dicono i dati. Basta notare che dal 1992-1993 le spese delle Stato in Italia sono sempre inferiori alle entrate e addirittura, se guardiamo alla situazione attuale nel mondo, l’Italia è oggi il paese in cui lo Stato ha il surplus di bilancio più alto! Il debito pubblico italiano è esploso di colpo tra il 1982 al 1993, quando la spesa per interessi passò da 35 a 156 miliardi (traslando le lire di allora in euro di oggi). Si può quindi sostenere che, a parità (presumibilmente) di sprechi e corruzione, il debito pubblico è raddoppiato in percentuale del Pil a causa della spesa per interessi.

    L'ECONOMIA ITALIANA E' ENTRATA IN CRISI DOPO LA PERDITA DELLA SOVRANITA' MONETARIA

    Anche l'Italia ,un tempo,era così ma, sotto Ciampi e Andreatta,nel 1981,l'Italia rinunciò al vecchio sistema e si affidò,per finanziare il proprio deficit pubblico,al mercato speculativo,coll'immediato risultato di:

    -far schizzare i tassi d'interesse

    -raddoppiare in pochi anni dal 60 al 120% il rapporto debito/pil

    -rendersi condizionabile e ricattabile dagli speculatori finanziari

    -dover pagare a questi crescenti quote del proprio reddito sotto forma di interessi sul debito

    -non poter generare denaro per spingere l'economia fuori dalla recessione

    -essere costretta ad affamare pensionati e disoccupati

    Come si è visto,i mercati in questione,cioè quelli finanziari-speculativi,non sono liberi e genuini indicatori di efficienza,bensi strumenti di profitto per chi li manipola,che non è interessato a rendere piu efficiente la spesa pubblica e la politica economica dei vari paesi,ma a guadagnare nel modo per lu piu efficiente e rapido, ossia speculate su crolli e impennate che egli stessa suscita,con strumenti che abbiamo visto in azione piu volte:lo shorting (vendita od offerta in vendita allo scoperto),il trading automatizzato ,il falso rating ecc.Quindi ha bisogno che i vari paesi siano destabizzabili,sempre con l'acqua alla gola,per costringerli a consegnar loro reddito e risparmio dei cittadini.La BCE è concepita proprio per questo:privata,segreta e irresponsabile.E tutto ciò è confermato dal fatto che l'affidamento del debito pubblico ai mercati ha prodotto un forte aumento del debito,una forte carenza di moneta per l'economia reale,una forte perdita di diritti,di reddito,di posti di lavoro ,di democrazia,di sicurezza,di speranza.
    Prima del famoso "divorzio" tra Tesoro e Banca d'Italia del luglio 1981,quest'ultima aveva la possibilità di acquistare i titoli di stato partecipando all'asta,sostenendo il prezzo d'emissione,calmierando quindi il tasso di rendimento e consentendo comunque il finanziamento del deficit.

    Tenete a mente pure questa: la riforma Draghi-Prodi che nel 1999 ha autorizzato le banche di credito e risparmio alle scommesse speculative in derivati usando i soldi dei risparmiatori e alle cartolarizzazioni di mutui anche fasulli,come i subprime loans americani.Sono sempre gli stessi....

FONTE: