Postato il Martedì, 06 agosto @ 08:27:02 CEST di davide
FONTE: LIBREIDEE.ORG
Da storica piaga sociale a gesto virtuoso? E’ addirittura: “patriottismo”, se serve a far circolare soldi, incentivando la ripresa. Ecco spiegata l’evasione fiscale modello 2013, secondo Paolo Barnard e la “teoria della moneta moderna”: se le autorità europee strangolano lo Stato, costretto a taglieggiare le aziende per recuperare da qualche parte il denaro che la Bce eroga col contagocce, e solo attraverso il costoso sistema bancario privato, persino un fenomeno come l’elusione fiscale – storicamente denunciato come vizio italiano particolarmente odioso, perché penalizza i contribuenti fedeli a vantaggio dei “furbi” – oggi può essere interpretato come un’uscita di sicurezza “obbligatoria” per evitare la morte economica.
Evadere le tasse delle austerità dettate dall’Eurozona, sostiene Barnard, è «una necessità di sopravvivenza», di fronte all’attuale regime di iper-tassazione. Ed è anche un atto “patriottico”, dal momento che il gettito fiscale finisce per intero nella voragine del pareggio di bilancio, il sommo vincolo-capestro che di fatto azzera lo Stato e quindi la comunità nazionale.
Evadere per sopravvivere? Vale «per decine di migliaia di piccole e medie attività e imprese», scrive Barnard nel suo blog. «Oggi in Italia la tassazione Paolo Barnardmedia sulla persona fisica è la seconda più alta in Europa col 45% di media, con punte sulle aziende del 62%, fino al 70%. Significa costringere milioni di italiani a licenziare, e a vivere solo per pagare tasse, ridotti alla disperazione». Rivolta tributaria “patriottica”, «perché questo prelievo fiscale indicibile è tutto destinato a soddisfare l’assurdità del pareggio di bilancio: cioè, lo Stato ci dà 100 soldi e ci tassa gli stessi 100 soldi, lasciandoci zero». Tutto questo, per obbedire ai diktat della Troika formata da Bce, Commissione Europea e Fmi, che «mirano a distruggere la base industriale italiana per conto della Germania: è la terza guerra mondiale, iniziata dai tedeschi contro di noi dopo il fallimento di due guerre e dello Sme degli anni ‘70-’80». Evadere queste tasse, insiste Barnard, «è un dovere civico di ogni italiano fedele alla Costituzione, violata dai trattati dell’Eurozona “tedesca” in 15 articoli». In queste condizioni non è più evasione, «è legittima difesa».
Nel processo di demolizione progressiva dell’autonomia finanziaria del paese, progettata a tavolino dai super-poteri che dominano Bruxelles, il colpo di grazia è arrivato dal tecnocrate Mario Monti, emissario della Goldman Sachs nonché della casta mondiale, quella che le grandi decisioni le impone agli Stati dopo averle elaborate al riparo di sedi internazionali inaccessibili, dal Bilderberg al Wto, dalla Trilaterale alle onnipotenti lobby che proteggono le grandi multinazionali. «Con la mano destra – scrive Barnard – Monti ha aumentato le tasse a livelli impossibili, mentre con l’altra mano distruggeva l’economia italiana e la sicurezza del lavoro». Questo significa che «ha di fatto costretto milioni di italiani ad evadere sempre più, poiché lo Stato ha sottratto alla società i mezzi finanziari per pagare le tasse, pretendendo poi che esse siano comunque pagate». Conseguenza: «Gli accertamenti fiscali della Guardia di Finanza sono oggi vessazioni illegali, poiché i cittadini e le aziende non sono responsabili delle Mario Monti con Enrico Lettacondotte sopraccitate del governo Monti, che nessun italiano ha mai eletto».
Prima ancora di Monti, il piano anti-italiano progettato tra Berlino, Parigi e Bruxelles è stato metodicamente applicato dai governi «cosiddetti tecnici» degli anni ’90, poi puntualmente imitati dai governi successivi, anche formalmente “prigionieri” dell’Eurozona. Governi che «hanno ridotto il risparmio privato delle famiglie italiane»: il nostro nel ’92 era il secondo risparmio più alto al mondo dopo quello del Giappone, dato che gli italiani riuscivano a risparmiare in media il 20,3% del loro reddito. Nel 2010 invece siamo precipitati al 6%. «Questo significa, di fatto, che per sopravvivere al livello di vita medio le famiglia italiane si sono dovute auto-tassare di un ulteriore 70%», attingendo direttamente ai propri risparmi dal 1990 al 2010, oltre naturalmente a pagare le tasse ordinarie. «Questa è una colossale tassazione Warren Moslerocculta di cui nessuno parla, e che abbiamo sofferto».
«E’ l’Eurozona – sostiene Barnard – che ha trasformato il prelievo fiscale da mezzo per regolare l’economia, quando avevamo la lira, a necessità per finanziare lo Stato, che oggi infatti insegue queste tasse devastanti e illegali come un lupo affamato: questo è un regime dittatoriale che ci sta uccidendo». Unica alternativa, secondo Barnard, l’adesione alla “Modern Money Theory” di Warren Mosler: sovranità monetaria, per consentire allo Stato – emettendo moneta sovrana – di riattivare immediatamente il circuito economico messo in crisi dall’euro. «Evadere oggi – conclude Barnard – è richiesto anche al primario, all’avvocato zeppo di soldi, a patto che s’impegnino poi a spendere il contante risparmiato per creare domanda, cioè vendite, cioè posti di lavoro, in un’Italia che l’Eurozona vuole invece povera, deflazionata e disoccupata».
Fonte: www.libreidee.org
Link: http://www.libreidee.org/2013/08/barnard-euro-tasse-illegali-oggi-chi-le-evade-e-un-patriota/
6.08.2013
https://www.facebook.com/notes/salvatore-bruno-bossio/barnard-euro-tasse-illegali-oggi-chi-le-evade-e-un-patriota/4515460983910
Wednesday 7 august 2013 3 07 /08 /Ago /2013 13:55
In Italia circa 270
miliardi di euro sfuggono al fisco ogni anno. Lì dentro c’è di tutto, dal ‘nero’
di cittadini e aziende, alle fughe di capitali nei cosiddetti paradisi fiscali;
dall’artigiano che non paga l’IVA per sfamarsi, all’immobiliarista che scoppia
di soldi ma non ne ha mai abbastanza. Abbiamo compassione per il primo e ci fa
incazzare il secondo. Ok.
Ma se guardiamo alla
realtà contabile dell’evasione fiscale con occhi fermi e non isterici, e se
invece di gridare contro l’evasione proviamo ad ascoltarla, allora tutto cambia.
Cosa fa chi evade? Si tiene dei soldi. Così non li incassa lo Stato. E cosa fa
con quei soldi? Li spende, o li investe in risparmi. Ok, fermi qui per un
attimo. Ora due minuti di riepilogo di cose già dette e ridette.
Cosa accade allo
Stato se incassa meno tasse? Accadono SOLO quattro cose:
A) ha meno mezzi per
controllare l’inflazione (si tassa per diminuire la massa monetaria in
circolazione se è eccessiva e quindi causa inflazione)
B) ha meno mezzi per
controllare i patrimoni privati (si tassa per impedire al Paperone di diventare
più ricco dello Stato)
C) ha meno mezzi per
incoraggiare o scoraggiare certi comportamenti e consumi (si tassa il consumo di
alcool e si detassano i comportamenti ‘green’)
D) ha meno mezzi per
controllare la domanda in economia (si tassa per frenare i consumi se eccessivi,
si detassa per incoraggiare l’economia se langue)
Ora cosa NON accade
allo Stato se incassa meno tasse. NON accade che esso abbia meno soldi da
spendere per la funzione pubblica, cioè ospedali, asili, strade, infrastrutture,
servizi ecc. Infatti lo Stato è colui che emette la moneta dal nulla, e può
certamente emetterne quanta ne vuole per ospedali, asili, strade,
infrastrutture, servizi, senza alcun bisogno
di andarla a chiedere ai cittadini tassandoli. Anzi: è impossibile che lo Stato
possa spendere per ospedali, asili, strade, infrastrutture, servizi solo
se prima ci tassa, perché i soldi per pagare le tasse sono i soldi che lo Stato
ci ha per forza dovuto dare PRIMA di ritirarli in tasse. Prima ce li deve dare
(cioè spesa pubblica in ospedali, asili, strade, infrastrutture, servizi) e solo
POI ce li ritira in tasse. Quindi la spesa pubblica non dipende mai dalle tasse.
*
* (Se poi lo Stato è
così folle da adottare l’euro che non può più emettere e che deve andare a
cercare da banche private, e se quindi a quel punto lo Stato non può più fare
quanto sopra, bé, questa è un’altra storia, che NON cambia la vera natura
dell’evasione fiscale)
Allora, torniamo
all’evasione. Con essa i cittadini dicono allo Stato “noi abbiamo bisogno di
tenerci più soldi”. E’ come se dicessero allo Stato “tu ci dovresti
dare più soldi, quindi dovresti spendere di più”. L’evasione è quindi una
RICHIESTA dei cittadini allo Stato. Quando i cittadini evadono, essi
semplicemente espandono INFORMALMENTE la spesa dello Stato. Ora, la domanda è:
questa richiesta, questa espansione di spesa imposta, è legittima?
La risposta è chiara:
A) in larga parte sì, perché proveniente da cittadini/aziende che davvero senza
evadere non sopravviverebbero. B) in piccola parte no, perché frutto
dell’ingordigia di alcuni milionari o miliardari. Bene, ora vediamole tutte e
due.
Come detto sopra, chi
evade per disperazione, per arrivare a fine mese, per non chiudere la baracca,
cioè la grande maggioranza degli evasori, sta semplicemente dicendo al suo Stato
“espandi il deficit, espandi la spesa, non ce la facciamo!”. Questa
chiamata va assolutamente ascoltata, infatti la macroeconomia della ME-MMT ci
insegna senza ombra di dubbio che oggi nella maggioranza dei governi i deficit
sono TROPPO BASSI, non troppo alti, e le tasse sono inaffrontabili. I controlli
fiscali ci devono essere, ma solo dopo che lo Stato ha assicurato a
milioni di cittadini/aziende di avere abbastanza denaro per pagare tutte le
tasse, ma anche per VIVIERE E RISPARMIARE. Se lo Stato fa il pareggio
di bilancio, dove SPENDE 100 E TASSA GLI STESSI 100 lasciando a
cittadini/aziende ZERO denaro, esso non può poi pretendere che nessuno
evada. Come fanno cittadini/aziende a vivere e a risparmiare? Dove lo vanno a
pendere il denaro se è vero che solo lo Stato lo emette? Per forza devono
evadere.
Chi evade perché non
ne ha mai abbastanza si copre di una colpa che va dimezzata, perché il denaro
che essi sottraggono allo Stato viene poi o speso, oppure investito in risparmi.
Il denaro che spendono (che include quello temporaneamente ammassato in paradisi
fiscali) ritorna in circolo nelle economie, crea domanda, cioè vendite, lavoro,
occupazione, investimenti. Questo non è male, anzi, ed è il 50% della colpa che
decade. Rimane quel 50% che colpisce lo Stato nei 4 punti di cui sopra, ma
ricordiamoci sempre che anche questa evasione NON sottrae allo Stato la sua
capacità di spesa pubblica, per cui il ricco evasore non sottrae a noi alcuno
ospedale, strada, asilo, servizio ecc. Chi ce li sottrae è lo Stato se
segue le ideologie economiche delle Austerità che oggi sono di moda, e che sono
criminose. Altro che paradisi fiscali. Conclusione: l’evasore ‘odioso’
(miliardario) è colpevole a metà, e certamente per quella metà va
perseguito.
Conclusione: in
tutti i casi l’evasione fiscale NON è un crimine che sottrae beni e servizi ai
cittadini, perché come detto è solo l’ideologia sbagliata degli Stati a
fare questo. Nella maggioranza dei casi essa è una richiesta al governo di
espandere la spesa, perché siamo con l’acqua alla gola, e quella richiesta VA
ASCOLTATA, non sepolta da stupida retorica anti-evasori. Chiaro?
Scritto da: Paolo
Barnard - Tratto da: paolobarnard.info
http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/article-l-evasione-fiscale-ci-parla-e-ha-ragione-119434626.html
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