La Germania ha barato, così la
Merkel ha vinto. Spiegato a voi.
Merkel vince. La domanda è: perché
i tedeschi l’hanno premiata? E’ una domanda seria, dal momento in cui la
Germania non sta affatto bene in salute, e i tedeschi meno che meno. E’ un Paese
con stipendi stagnanti da oltre 10 anni, che non ha investito in infrastrutture
per 20 anni, che ha tagliato impietosamente il costo del lavoro per poter
esportare, dove la bassa disoccupazione nasconde milioni di lavoretti
sottopagati e con poche tutele sociali, dove la sbandierata produttività è una
balla, infatti la produttività tedesca pro capite è la più bassa dell’OCSE, dove
le banche sono al limite del fallimento o stracariche di derivati tossici pronti
ad esplodere. E allora cosa è successo? Semplice: illusione ottica.
Torniamo al 2002, l’anno di entrata
in vigore della moneta unica euro. Gli Stati aderenti all’Eurozona cedono la
loro sovranità monetaria (le monete nazionali) e adottano una moneta di
proprietà della Banca Centrale Europea, la quale la emette ‘versandola’ nelle
riserve dei mercati di capitali privati (banche, e da queste altri istituti
finanziari). I mercati di capitali privati hanno gli euro. Gli Stati
dell’Eurozona a questo punto, per avere gli euro da spendere, devono vendere
titoli di Stato ai mercati di capitali privati. Ok. Questi mercati si tutelano
ovviamente dal rischio che gli Stati non possano poi onorare (ripagare con gli
interessi) quei titoli che stanno comprando. Quindi cosa fanno i mercati di
capitali privati? Guardano i conti degli Stati dell’Eurozona e chiaramente
prestano gli euro più volentieri a chi ha meno debito pubblico. Cioè, gli
prestano gli euro con un tasso d’interesse più basso, mentre, per tutelarsi dal
rischio bancarotta, prestano agli Stati con alti debiti, o con economie meno
ricche, gli euro a tassi molto più alti. Quindi la Germania inizia fin dal 2002
a potersi finanziare a tassi più bassi che molti altri Paesi dell’Eurozona, un
divario che crescerà drammaticamente dal 2010 in poi, e questo la
avvantaggia.
Ora riguardiamo un passaggio,
questo: “Questi mercati si tutelano, ovviamente, dal rischio che gli Stati
non possano poi onorare (ripagare con gli interessi) quei titoli che gli stanno
vendendo. Quindi cosa fanno i mercati di capitali privati? Guardano i conti
degli Stati dell’Eurozona e chiaramente prestano gli euro più volentieri a chi
ha meno debito pubblico”. Domanda: perché io, mercato di capitali, temo che
l’Italia con alto debito mi possa fare bancarotta, mentre la Germania con basso
debito no? Pensate a questo esempio: io mercato di capitali sono a credito di
soldi da un tizio che ha debiti per milioni e milioni, ma sto tizio ha tutti i
soldi necessari a ripagarmi. Ok, io sono tranquillo. Che me ne frega se ha
debiti altissimi? Tanto ha tutti i soldi necessari a ripagarmi. E allora perché
i mercati di capitali privati hanno temuto che gli indebitatissimi l’Italia, la
Grecia, o il Portogallo facessero bancarotta, caricandoli quindi di alti
interessi per tutelarsi? Ovvio: perché AVENDO RINUNCIATO ALLA LORO SOVRANITA’
MONETARIA, cioè alla possibilità di emettere le loro monete senza limiti, oggi i
tanto indebitati Italia, Grecia o Portogallo sono come quel tizio con debiti per
milioni ma NON PIU’ tutti i soldi necessari a ripagarli.
Oggi per ripagare i debiti,
l’Italia, la Grecia, o il Portogallo e altri, devono sempre andare in prestito
dagli stessi mercati di capitali privati a cui poi devono ripagare i precedenti
debiti. Ma i mercati di capitali privati possono a un certo punto impaurirsi per
sta catena di debiti su debiti, e smettere di dargli i soldi, per cui l’Italia,
la Grecia, o il Portogallo possono fallire, e smettere di ripagare i debiti con
quei mercati di capitali privati. E allora i mercati di capitali privati
chiedono all’Italia, alla Grecia, Spagna, Irlanda o al Portogallo tassi
d’interesse molto alti per tutelarsi dal rischio fallimento di quegli Stati. Ma
non alla Germania, o alla Francia che hanno debiti minori.
Allora, qual è il punto ovvio?
Che non è l’alto debito degli Stati che ha causato il fatto che i mercati di
capitali privati ci prestassero a tassi molto più alti che alla Germania, ma il
fatto che quegli Stati con alto debito HANNO PERSO LA LORO ABILITA’ DI RIPAGARE
OGNI DEBITO SENZA PROBLEMI PERCHE’ HANNO PERDUTO LA LORO ABILITA’ DI STAMPARE
MONETA SENZA LIMITI QUANDO RINUNCIARONO ALLE LORO MONETE SOVRANE A FAVORE
DELL’EURO. Prima, quando lo stesso avevano alti debiti ma avevano la propria
moneta per ripagarli, non esisteva nessuna crisi, né problema di spread, né
panico.
Cioè, cari lettori, il dramma è
l’adozione dell’euro, non i debiti alti. Questo i mercati di capitali privali lo
capirono subito, e lo dissero subito.
Immaginate una metafora per essere
ancora più chiaro: tutti gli Stati sono alla linea di partenza per i 100 metri,
e ciascuno ha attaccato a un piede un foglio di carta velina con disegnata una
palla di piombo che rappresenta il debito pubblico. Qualche Stato ha un disegno
più grande, altri più piccolo, ma sono sempre pezzi di carta velina. Questa
condizione rappresenta gli Stati prima dell’euro, quando le dimensioni del
debito pubblico ERANO IRRILEVANTI, perché con le loro monete sovrane lo potevano
sempre ripagare, e quindi i mercati di capitali privali non si preoccupavano. Ma
immaginate che di colpo, a causa dell’arrivo dell’euro, quei disegni di carta
velina si trasformano in vere palle di piombo, vero metallo non carta. Questa
condizione rappresenta gli Stati che con l’adozione dell’euro devono andare a
prestito dai privati per ripagare il debito, non possono più emettere la loro
moneta. E’ chiaro che a questo punto la gara è viziata dalle dimensioni della
palla di piombo, e la Germania, che sulla carta ce l’aveva più piccola e ora è
più piccola anche in piombo, adesso sa di poter vincere, mentre prima no, perché
la grandezza della palla non contava essendo solo un disegno su carta.
Infatti PRIMA dell’euro l’indebitatissima Italia era la PRIMA POTENZA
INDUSTRIALE d’Europa, ma dopo l’euro è diventata la penultima.
Quindi è ovvio che all’inizio della
gara dell’Eurozona la Germania è partita avvantaggiata da subito, e a Berlino lo
sapevano che questo gli sarebbe andato a favore. Noi stupidi italiani manco ci
abbiamo pensato.
E arriviamo alle elezioni. La
Germania è messa male, ma rispetto a Italia o Spagna o Irlanda o Grecia (e ora
anche Francia) è messa molto meglio a causa appunto di quella gara truccata. I
cittadini tedeschi, che ignorano i meccanismi sopra descritti, hanno
semplicemente pensato: “Bé, c’è una crisi generale, che ha colpito un po’
anche noi, ma gli altri sono messi moooolto peggio, per cui il merito deve
essere della Merkel che ci ha traghettati attraverso la crisi stando primi in
classifica. Ok, la votiamo”. Questo è successo. I tedeschi ignorano che la
Germania è messa un po’ meglio solo per merito della gara truccata, e non dei
politici, e ignorano che senza l’euro è probabile che anche loro starebbero
meglio in tutto.
Spero sia chiaro.
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