martedì 19 febbraio 2013

ECCO UN METODO - DICIAMO DI “STENOGRAFIA MATEMATICA” - DA ME INVENTATO NEL 1980 PER RISOLVERE MENTALMENTE LE MOLTIPLICAZIONI TRA DUE NUMERI QUALSIASI DI DUE CIFRE CADAUNO (DA 10x10 FINO A 99x99...).

ECCO UN METODO - DICIAMO DI “STENOGRAFIA MATEMATICA” - DA ME INVENTATO NEL 1980 PER RISOLVERE MENTALMENTE LE MOLTIPLICAZIONI TRA DUE NUMERI QUALSIASI DI DUE CIFRE CADAUNO (DA 10x10 FINO A 99x99...).

 

Nel 1980, quando frequentavo il terzo ragioneria alla Sez. H dell’ITC Pezzullo di Cosenza (avevo circa 17 anni, essendo nato il 29/09/1963...), prendendo spunto dal fatto che la Stenografia (da me studiata nei primi due anni dello stesso Istituto…) permetteva di scrivere velocemente il discorso di una persona mentre - per esempio - parla, senza interromperla per avere il tempo di scrivere (all’època non c’erano tanto né i mini-registratori né i cellulari moderni che ti permettono di registrare la voce, oltre che i video, né i computers…), decisi di cimentarmi nel trovare un sistema per risolvere velocemente le moltiplicazioni, non quelle facili (tipo per 10, 100, 1.000; o per 50 o per 25, dove - rispettivamente - prima moltiplichi per cento e poi dividi per due o per quattro; oppure, ancòra, che - se devi moltiplicare un numero per 0,1 o 0,01 o 0,001 equivale a dividere sùbito il numero stesso per 10-100-1.000, insomma cose che l’aritmetica, prima, e la matematica, dopo, sempre insegnano, ed i vari libri riportano…), né quelle - altrettanto facili - delle classiche “tabelline” da quella dell’1, a quella del 12, già imparate a memoria alle scuole elementari (tipo 11x11=121 oppure 12x12=144...), ma quelle - come già detto nel titolo - più difficili, tra due qualsiasi numeri di due cifre cadauno, da moltiplicare tra di loro (appunto, da 10x10 a 99x99...)…

Ebbene, il metodo lo trovai osservando visivamente, e ragionando sul risultato volta per volta ottenuto, di varie moltiplicazioni tra due numeri di due cifre (uguali o diverse) cadauno…

Ricordo ancòra che i miei compagni di classe, sbalorditi da questa mia apparente “magia” nel risolvere sùbito, mentalmente, senza usare né penna né calcolatrice né null’altro che non fosse il mio cervello, le moltiplicazioni di qualsiasi numero a due cifre per un qualsiasi altro anch’esso a due cifre, pur avendo un grande timore reverenziale del nostro professore di matematica (anche finanziaria, statistica, ecc.) - che era molto bravo ma anche molto rigoroso, noi tutti usavamo dire che quando entrava lui in classe, dopo il buongiorno di rito “non volava più una mosca”, anche per paura di essere interrogati - dicevo, meravigliati da tale mia capacità (che, detto tra noi, per me che ho inventato il metodo, che fra poco Vi spiegherò, e, anzi, sin d’ora Vi chiedo scusa per il fatto che non sono e non voglio essere il maestro di nessuno, dicevo, detto tra noi, non ha nulla di magico, ovviamente, anzi per me - è proprio il caso di dirlo - è una vera “cavolata”, non voglio usare una parola scostumata… FigurateVi che, in sèguito arrivai ad inventare anche il metodo per moltiplicare due numeri di tre cifre cadauno tra di loro, in tal caso non mentalmente, essendo davvero troppo difficile, ma usando la penna solo per scrivere gradualmente il risultato finale di tale moltiplicazione, cifra dopo cifra, in una sola riga, ovviamente, e ciò era ed è ancòra una cosa “magica”, diciamo, ma lo schema mentale sarebbe troppo complicato anche da spiegare, oltre che da ricordare, tipo tante “X” a due/tre/quattro barre….), portarono il (defunto da circa due/tre anni, e mi dispiace e mentalmente lo saluto adesso) nostro professor Leonardo Bacchieri a conoscenza di detta meraviglia…!

Allora il professore suddetto, per vedere se era vero, mi chiese il risultato di un paio di moltiplicazioni di due numeri di due cifre cadauno e, constatando che io realmente gli davo il risultato esatto, mentalmente, senza errori, rimase visivamente sbalordito anche lui, mi chiamò alla lavagna (in quanto pur dicendogli a voce, dal banco, il mio metodo, lui non comprendeva…) e mi chiese di spiegare “visivamente” a lui ed a tutta la classe il metodo da me inventato, il famoso schema mentale da me chiamato “IXI” (“uno iks uno”), al fine di ricordare bene il procedimento da utilizzare mentalmente per dare sùbito, mentalmente, il risultato della moltiplicazione, senza sbagliare….

Ed io lo feci, lo spiegai, come adesso mi permetto di fare con Voi…

 

 

SPIEGAZIONE DEL METODO “IXI”:

Premesso che tale schema mentale “IXI” - valido per moltiplicare mentalmente tra di loro due qualsiasi numeri di due cifre cadauno - deve essere utilizzato da destra verso sinistra, come si fa sviluppando a mano, una qualsiasi moltiplicazione, e, quindi, NON da sinistra verso destra (come quando leggiamo…), altrimenti il risultato sarà ERRATO, osserviamo il classico schema di sviluppo di una classica moltiplicazione tra due numeri di due cifre cadauno, da me scelti con cifre ognuna diversa dall’altra (e neppure con le singole quattro cifre dei due numeri consecutive, tipo 89, 98, 87, 78…) per farmi capire meglio, anche “visivamente”, per esempio, ottenere mentalmente il risultato della moltiplicazione tra i due numeri 97 e 83 (sègue, appunto, il classico schema di sviluppo della moltiplicazione):

        97x

        83=

      291

   776

8.051

=====

Come si può facilmente controllare con una semplice calcolatrice, il risultato esatto della moltiplicazione tra i due numeri 97 e 83 è, appunto, 8.051.

Ora, ecco a Voi l’ottenimento del medesimo risultato esatto, però mentalmente, cioè direttamente (senza l‘uso di nessun mezzo fuorchè il cervello), a mezzo del ripetuto mio metodo mentale “IXI” (lo ricordo ancòra una volta, si parte da destra verso sinistra, e non il contrario…), spiegato “passo per passo”:

(“I” significa - all’inizio del procedimento, destra - moltiplicare la singola cifra dei due numeri dati per la singola cifra che si trova nella medesima posizione dell’altra, tipo l’ultima del secondo numero per l’ultima del primo numero oppure - alla fine del procedimento, sinistra - la prima del secondo numero per la prima del primo numero, anche invertendo - ovviamente - il risultato non cambia - ed “X” significa moltiplicare le quattro singole cifre dei due numeri dati, per l’appunto, a mo’ di “incrocio”, cioè la prima cifra del secondo numero per l’ultima cifra del primo numero e la prima cifra del primo numero per l’ultima cifra del secondo numero: ed anche qui, invertendo, ovviamente, il risultato non cambia…)

Passo 1: (sviluppo la prima “I”, ricordateVelo, la prima è quella di destra, non di sinistra…):

3 per 7 = 21 (“scrivo” 1 e riporto mentalmente 2)

Passo 2: (sviluppo la “X”…):

8 x 7 = 56 e 9 x 3 = 27 (allora sommo mentalmente il 2 del riporto al 56 ed al 27 ed ottengo 85, “scrivo” 5 a sinistra del precedente 1 e riporto mentalmente 8...attenzione, se fosse venuto, per esempio, un numero a tre cifre, tipo 176, avrei “scritto” solo 6 e riportato ben 17...!)

Passo 3: (sviluppo la seconda, ed ultima, “I”, ricordateVelo, la seconda è quella di sinistra, non di destra, dato che, lo ripeto ancòra una volta, si parte da destra verso sinistra…):

8 x 9 = 72 (allora sommo mentalmente l’8 del riporto al 72 ed ottengo 80, “scrivo”, infatti, senza più riporti di sorta, in quanto siamo alla fine del calcolo, 80 a sinistra del precedente 51 e, “magia delle magie”, ottengo quindi 8.051...!!!)

Come vedete, il risultato è esatto: 8.051...!!! E non è magia, e solo una cavolata…..!!!

ADDI (MARTEDI) 19 FEBBRAIO 2013.

S.re Bruno Bossio (Ragioniere - Libero Pensatore)

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